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La LiberiAgricoltori Basilicata in questi mesi ha sempre denunciato agli organi preposti, cioè al dipartimento Agricoltura  e Assessorato, la grave crisi del comparto. Le prime avvisaglie della siccità, che è  ben diversa dalla crisi idrica, le abbiamo avute nelle zone interne della collina materana già a febbraio , per poi farsi pesantissima  nel corso della primavera e che tutt'ora persiste. Aziende che hanno visto azzerare i raccolti di cereali e foraggi , quindi gravi ripercussioni anche sulla zootecnia. Per non parlare delle aziende olivicole  che non produrranno un litro d'olio. Si parlava prima di differenza tra crisi idrica e siccità. La  crisi idrica è dovuta a una cattiva gestione della risorsa, a una cattiva programmazione che non ha permesso di  sistemare gli invasi e la rete di distribuzione. In parole povere, non si è  accumulata la risorsa idrica, in periodi di "vacche grasse" e adesso che siamo in un periodo di "vacche magre," in piena emergenza, non ci possono essere soluzioni immediate e che accontentino tutti. Quindi sotto questo aspetto ci vuole lungimiranza e  una politica del fare che si attivi immediatamente. La siccità è cosa diversa, anche se collegata alla prima. La siccità la subisce chi non ha nessuna possibilità di innaffiare e parlimo del 70% del territorio. Ci riferiamo alle zone interne che praticano una agricoltura estensiva. Zone che hanno già subito il danno e che non riusciranno a programmare le prossime semine,  sia per una questione economica , sia per il perdurare nel corso dei mesi della mancanza di piogge serie che vanno a ristabilire , almeno in parte, la riserva idriche del terreno. Occorre agire presto e in merito a questo, stiamo incontrando vari esponenti e Assessori del governo regionale che ringraziamo, sperando di incontrare al più presto l'Assessore all'Agricoltura  a cui abbiamo chiesto di riceverci. C'è una priorità assoluta: BISOGNA CHIEDERE AL GOVERNO CENTRALE,  LO STATO DI CRISI PER SICCITÀ ECCEZIONALE. È  un passo che la Regione deve immediatamente fare. Lo richiedono tutti gli iscritti, che fanno Agricoltura  eroica in zone in asciutto e per chi oggi non può irrigare. Ristori immediati che arrivino direttamente all'agricoltore, prima della fine dell'autunno.  maniera puntuale e nel breve tempo possibile,  dopo il 15 ottobre. Se la siccità si protrarrà per altri mesi, le aziende, per ragioni di forza maggiore , non potranno rispettare i vincoli che sia la pac che le misure psr a superfice, richiedono. Le aziende sono in difficoltà  e gli agricoltori sono agitati... temiamo una fine estate da "bollino rosso".

Ps Emilio Vesia
Presidente Regionale  della Confederazione Italiana Liberi  Agricoltori