Alcuni consiglieri della maggioranza ‘allargata” pittelliana non trovano di meglio che impegnarsi in una medioevale e stucchevole crociata “sulla bontà e sull’utilità pedagogica” dello spettacolo “Fa’afafine”. Altri a far saltare il numero legale del Consiglio e far rimandare sistematicamente i lavori delle commissioni; altri ancora a decantare le lodi dei Lucani nel Mondo (di gran lunga più numerosi di chi è rimasto).
Nel frattempo la Basilicata mostra all’Italia intera ferite (ormai incancrenite) e piaghe purulente che secernono sostanze dai colori molto poco rassicuranti. Negli ultimi giorni, la nota trasmissione satirica ‘Striscia la Notizia’ ha mandato in onda un servizio dedicato alla vicenda delle chiazze nere nell’invaso del Pertusillo: ora è tutta l’Italia a porsi interrogativi sulla natura di quel fenomeno di pigmentazione marrone dell’invaso e sulla paradossale situazione dei controlli ambientali nella nostra Regione.
A rassicurare (per modo di dire) ci hanno prontamente pensato lo stesso Pittella e Iannicelli (ARPAB) parlando della presenza della solita alga. Intanto in Val d’Agri è ancora alta l’attenzione sull’episodio di sversamento da parte di una cisterna dell’ENI che sarebbe avvenuto nelle settimane scorse. Speriamo che la diffida annunciata da Pittella non sia effimera come quella del 2014. Non dimentichiamo poi che la Basilicata ha anche un assessore all’Ambiente, il mite Francesco Pietrantuono, le cui dichiarazioni erano state riassunte da un quotidiano locale laconicamente così: “L’Eni? Al momento non l’ho sentita, sono troppo incazzato”.
Caro Assessore noi siamo incazzati forse più di lei di fronte all’ennesima beffa che si ripropone ciclicamente ed all’assoluta sterilità dell’azione di Regione e Arpab. Tra pochi giorni ricorre l’anniversario del ciclone trivellopoli e nessuno si è ancora degnato di venire a dar conto in Consiglio della riapertura del Centro Oli di Viggiano. Alla nostra richiesta di riferire in aula, la Presidenza del Consiglio ha risposto dicendo di voler attendere la relazione della Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, relazione peraltro approvata lo scorso 20 febbraio. Negli ultimi mesi è successo di tutto in Val D’Agri: di “episodi”, come la Giunta regionale li chiama, se ne sono susseguiti tanti e in tutte le salse e la marea nera di questi giorni è solo l’ultimo disperato grido di aiuto che giunge della valle.
Appare davvero imbarazzante la sudditanza dei vertici regionali nei confronti del cane a sei zampe. I controlli all’interno e all’esterno del centro oli, dove parrebbe vi siano state ingenti perdite di greggio, vengono annunciati in maniera quasi sommessa. Eppure, dalle indiscrezioni che emergono dalle indagini avviate da ENI in seguito al sequestro del pozzetti sul perimetro del centro oli, la situazione sarebbe davvero preoccupante: più che un centro oli sembra essere un enorme colabrodo che rilascia sostanze altamente dannose nel sottosuolo, minacciando le falde acquifere.
L’assessore Pietrantuono si distingua dal suo predecessore Berlinguer: se vuole lasciare veramente un segno tangibile del suo operato, si faccia carico delle sue responsabilità e venga subito a relazionare in consiglio regionale anziché stare ad assistere silente agli stucchevoli rimpalli e al solito gioco di triangolazioni tra ENI, Pittella e ARPAB. Non si perda altro tempo prezioso e si mettano finalmente in campo azioni concrete per tutelare la popolazione. Ancora una volta chiediamo che Pittella faccia prevalere il principio di precauzione sulla prepotenza e sull’egoismo dei signori dell’oro nero!
Gianni Perrino