Solenne concelebrazione quella presieduta da Mons. Salvatore Ligorio e dai suoi confratelli Vescovi delle diocesi lucane, che si è svolta a Potenza, nella Cattedrale di san Gerardo. Un clima di festa e di ringraziamento. Un clima di gioia per una vita donata e totalmente spesa per la Chiesa e per gli uomini, quella di S. E. Mons. Salvatore Ligorio, Vescovo della Diocesi di Potenza –Muro Lucano-Marsico Nuovo e Metropolita della Chiesa lucana. Un giubileo vissuto all’insegna dell’amicizia e della stima con i sacerdoti della Comunità diocesana di Potenza; presenti anche un numero significativo di partecipanti della Chiesa diocesana di Matera, della quale il presule è stato vescovo in passato. Ordinato sacerdote il 13 luglio del 1972, il 19 dicembre del 1977 Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo di Tricarico e l’11 febbraio del 1998 riceve l’ordinazione episcopale nella concattedrale di Taranto. Per la Conferenza episcopale di Basilicata ricopre l’incarico di segretario ed è delegato per la formazione culturale dei seminari in Basilicata, per il clero e la vita consacrata e per i servizi della carità e della salute. Il 20 marzo 2004 il Papa Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo di Matera-Irsina; ed il 5 ottobre 2015 Papa Francesco gli chiede di coprire l’incarico di arcivescovo metropolita di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo. Da vice presidente diventa Presidente della Conferenza Episcopale di Basilicata il 10 febbraio 2016. Una Cattedrale colma di uomini e donne provenienti da tutto il territorio regionale, autorità civili e militari riconoscenti per il dono della vita, dell’amicizia e della stima, in un rapporto di grande collaborazione ai fini di edificare la società lucana, dentro cui risplende il profilo di un uomo la cui pastoralità si intreccia con un dinamismo dialettico molto ricco con uomini di fede e cultura di ogni tipo. A lui, dunque, gli auguri di un giubileo senza fine, dove la gratitudine per il dono della vita e del sacerdozio sono cdome contenuti tra l’alfa e l’omega di un’esistenza pienamente riuscita.
Carmela Romano