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“Inutile sorprendersi per lo stato catastrofico in cui versano i Pronto soccorso dei nostri ospedali. Pazienti ammassati, giorni interi di attesa per il miraggio di un ricovero. Abbiamo spesso definito questo quadro simile a un girone dantesco. Troppo poco. Il collasso del sistema è evidentissimo e i colpevoli sono noti e in alcuni casi continuano a imperversare nel panorama politico italiano protetti da una immunità che non dovrebbe loro spettare” dichiara il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano. “Le dissennate logiche – prosegue il sindacalista - che hanno portato negli anni passati a enormi tagli alle risorse per la sanità, figli dei pareggi di bilancio e della spending review, hanno prodotto tutto ciò. Facile, per chi non è stato in grado di guardare oltre la punta del proprio naso, usare allora la mannaia sul SSN. In dieci anni, dal 2010 al 2020, gli istituti di cura sono diminuiti da 1.165 a 1.054, 111 unità in meno, con un taglio di circa 25mila posti letto di degenza ordinaria (da 215 mila a 190 mila). Nello stesso periodo, vale la pena ricordarlo, a chiudere sono stati 113 pronto soccorso. I luoghi dell’emergenza rimasti oggi a disposizione dei cittadini sono quindi diventati parcheggi dove si curano, accalcati in condizioni drammatiche, tanti pazienti per l’impossibilità di trasferirli in reparti come la logica ospedaliera dovrebbe prevedere. Chiaro come tutto ciò sia riconducibile anche alla cronica carenza degli organici. Chiediamo quindi al Ministro Schillaci e al suo staff di porre attenzione a questa grave situazione. Serve una coraggiosa rottura con il passato per rifondare il SSN. Non basta solo la medicina del territorio. E anche in questo caso servirebbe un’analisi approfondita: senza personale le case e gli ospedali di comunità rischiano di rimanere cattedrali nel deserto. Recuperare i posti letto di degenza, stabilizzare e assumere personale: queste devono essere le linee guida per riportare alla normalità i Pronto soccorso e far svolgere loro la funzione essenziale di prima assistenza. Non si può perdere altro tempo perché i cittadini italiani hanno il diritto, sancito dalla Costituzione, di avere una azione in grado di provvedere ai loro bisogni di cura e salute” conclude Giuliano.