Pieno sostegno del Movimento Equità Territoriale (Met) agli agricoltori lucani che stanno protestando.
“Quanto sta accadendo - scrive in una nota - dimostra che anche il mondo agricolo lucano ha preso atto che le scelte dell’Unione europea, del governo di centrodestra e della giunta regionale Bardi sono sbagliate e non possono essere più tollerate. Le manifestazioni in corso in Basilicata sono appropriate e necessarie come quelle che stanno avvenendo a livello nazionale e in Europa.
E’ bene chiarire, però, - aggiunge il Met Basilicata - che la campagna mediatica del governo Meloni, che prova a scaricare le colpe tutte sull’Ue, è un gioco furbo e falso.
La maggior parte delle responsabilità sono di Fratelli d’Italia, della Lega e di Forza Italia che hanno varato una serie di provvedimenti governativi contro le piccole e medie imprese italiane e hanno votato la Pac europea (Politica agricola comune) che agevola l’agricoltura su scala industriale dei tedeschi e dei francesi e penalizza la piccola agricoltura di qualità e le filiere corte molte presenti nel Sud Italia. Il tutto con la complicità della Coldiretti che prima ha sostenuto la Pac, e ora, per non perdere il consenso degli agricoltori, fa finta di protestare contro.
La Commissione Ue e i governi che la sostengono - denuncia il Movimento Equità Territoriale - sono anche gli artefici delle scelte fatte a favore della guerra in Ucraina e delle conseguenze provocate che hanno portato all’aumento dei costi dei carburanti agricoli e dell’inflazione.
Poi ci sono le scelte scellerate del governo Meloni che ha tagliato i fondi di Agricoltura 4.0 che valeva circa un miliardo l’anno; ha rimesso l’Irpef agricola; ha eliminato la decontribuzione per i giovani agricoltori; ha troncato il credito d’imposta per i carburanti.
Inoltre, c’è da evidenziare l’assenza totale della Regione Basilicata che non ha fatto nulla per la riduzione del prezzo del gasolio e dell’acqua per uso agricolo; per compensare il mancato reddito degli agricoltori lucani; per tutelare il prezzo dei prodotti; per gestire i danni prodotti dalla fauna selvatica (cinghiali e lupi).
Davanti a queste inadempienze, responsabilità e cattiva amministrazione, - rilancia il Met - la rabbia degli agricoltori lucani è più che giustificata e bene hanno fatto a chiedere alla Regione l’istituzione di un tavolo tecnico per studiare le misure da attuare.
Ultimo tema il glifosato e i pesticidi.
E’ assurdo vedere che la presidente della Commissione Ue Von Der Leyen ha tolto il divieto e la Meloni, Coldiretti e Cia hanno esultato. In questo modo - spiega il Movimento di Pino Aprile e Piernicola Pedicini - non vengono aiutati i coltivatori italiani, bensì la multinazionale tedesca Bayer che lo produce e l'agricoltura industriale dei canadesi e di tutti quei Paesi che hanno grandi distese coltivabili ma non hanno il sole come l’Italia. Qualche beneficio andrebbe all’Italia del Nord che non avendo il sole potrebbe coltivare il grano duro e non solo quello tenero. Anche in questo caso, a subire le conseguenze di mercato sarebbe il Sud dove c’è il sole e non serve utilizzare il glifosato.
Per non parlare, infine, della qualità e della tipicità delle produzioni: con l’uso del glifosato e dei pesticidi i cittadini saranno costretti a mangiare prodotti sempre più nocivi e cancerogeni”.