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L’Alto Jonio chiede giustizia ma la Regione Calabria continua a mortificarne la speranza. Così va in archivio il sit in di protesta davanti il Chidichino di Trebisacce: mentre le popolazioni locali scendono in piazza per esigere la riapertura dell’Ospedale trebisaccese, a Roma la commissaria ad acta Dora Di Francesco, che dovrebbe dare un senso pratico alle sentenze favorevoli alla riapertura del presidio sanitario calabrese, non si presenta all’udienza del Consiglio di Stato, inscenando l’ennesimo atto vergognoso e criminale a danno delle periferie sibarite. Lo stesso la manifestazione popolare voluta da Sinistra al Quadrato registra dei dati positivi che fanno comunque guardare con un po’ di ottimismo al futuro. Intanto la partecipazione sia della gente comune che di associazioni, partiti e sindacati provinciali e regionali. La lista è lunga ma merita di essere ricordata: Accademia Musicale “Gustav Mahler” di Trebisacce, AIC Associazione Italiana Coltivatori, Associazione “L’Albero della Memoria” di Trebisacce, Associazione “Passaggi” di Trebisacce, Comitato “11 Giugno” di Mimmo Lucano, CGIL Trebisacce, CGIL FLC Calabria, CGIL FLC Cosenza, Comitato Civico per l’Ospedale di Trebisacce, Confraternita della Misericordia di Trebisacce, Gruppo consiliare “Amendolara domani” di Amendolara, Movimento Politico “Unità Popolare” di Amendolara, Partito Democratico di Trebisacce, Rifondazione Comunista Calabria, Rifondazione Comunista Corigliano Calabro, Rifondazione Comunista Cosenza, Sinistra Italiana Calabria, Sinistra Italiana Cosenza, Associazione “Viva la Vida” di Sibari, Comitato “Ritorno a Sibari” di Sibari, UIL Servizi di Trebisacce. Da lodare la presenza anche di Vincenzo Ferra per il sindaco di Nocara e di Francesco Pucci per la prima cittadina di Oriolo: gli unici due Comuni dell’intero territorio che hanno voluto esserci. Presenti anche i due consiglieri regionali Ferdinando Laghi (per Unione Popolare “De Magistris Presidente) e Davide Tavernise (per il Movimento “Cinque Stelle”). I due onorevoli calabresi hanno preso la parola annunciando che al più presto presenteranno una interrogazione scritta sul futuro del Chidichimo in Consiglio Regionale, così da dare un senso concreto alla manifestazione trebisaccese. La lotta per riaprire l’Ospedale dell’Alto Jonio, quindi, prosegue. Anche e soprattutto dopo l’ennesimo tradimento romano di chi non ha alcuna intenzione di rispettare la dignità delle periferie joniche. La misura è colma: non ci fermeremo.
Laboratorio Politico (Sinistra al Quadrato)