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La rassegna stampa odierna reca notizie agghiaccianti sulla situazione sanitaria e ambientale della Val d’Agri. Le indiscrezioni riportate dal giornalista Leo Amato sull’edizione lucana del Quotidiano del Sud sono di una gravità inaudita e, conseguentemente, esigono un immediato approfondimento da parte della competente commissione regionale.

Sembrerebbe che gli esiti della Valutazione di Impatto Sanitario (VIS)  relativa alle attività del Centro Oli di Viggiano (COVA), commissionata nel 2014 dai Comuni di Viggiano e Grumento Nova, siano stati “dimenticati” in qualche cassetto a partire dalla fine di giugno 2017 (il documento riporterebbe la data del 27 giugno 2017). Saremmo davanti a un documento “top secret” sfornato proprio nel periodo di chiusura del COVA a causa dei tristemente noti problemi di perdite e contaminazione indotte dai serbatoi “colabrodo”.

Le conclusioni della VIS sarebbero drammaticamente perentorie: “Lo stato di salute dei due comuni nel periodo 2000-2014 è il risultato peggiore di quello della Regione Basilicata e del complesso dei Comuni della Val d’Agri [...]. La mortalità e la morbosità dei residenti nel periodo 2000-2014 mostrano alcune associazioni di rischio rispetto alla esposizione a NOx/NO (ossidi di azoto)...”. I dati sarebbero già stati acquisiti dalla Procura della Repubblica di Potenza nell’ambito del filone “epidemiologico” dell’inchiesta sul Centro Oli.

Questa notizia potrebbe essere l’ennesima riprova del rovinoso fallimento dell’esperimento petrolifero lucano: espressione di un modello obsoleto di produzione dell’energia basato sulle fonti fossili che, ormai da tempo, si palesa insostenibile a livello ambientale e sanitario. Sappiamo bene quanto pesino gli interessi di ENI per gli attuali equilibrismi politico-economici nella nostra nazione (le indiscrezioni sulla  vicenda Regeni ne sono la riprova): ma, per quanto ci riguarda, la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente vengono sempre prima del profitto e degli interessi delle multinazionali.

Proprio sulla VIS, il gruppo consiliare del M5S Basilicata nel maggio del 2015 ha depositato una proposta di legge (non ancora calendarizzata nella competente commissione) a firma del consigliere Gianni Leggieri che mira a renderla obbligatoria per tutti gli impianti unitamente alla Valutazione del danno sanitario (VDS).

Alla luce di quanto emerso sulla VIS condotta in Val d’Agri, ad inizio lavori della III CCP di oggi, abbiamo richiesto l’audizione urgente dell’Assessore Pietrantuono, anche per riferire sulle mancate risposte alle richieste di documenti - azione formalmente messa in campo da Gianni Perrino - che comprovino il rispetto delle prescrizioni contenute nella delibera di luglio scorso sulla riapertura del COVA, nonché di quanto disposto a margine della visita ispettiva del 26 maggio di ARPAB ed ISPRA. Quanto emerge dalle notizie relative alla VIS, se confermato, sarebbe già sufficiente per disporre la chiusura dell’impianto; se poi anche le prescrizioni, cui l’apertura è subordinata, non dovessero risultare rispettate, ci chiediamo che cosa aspetti ancora la giunta per chiudere, questa volta definitivamente, il COVA.

Gianni Perrino

Gianni Leggieri

M5S Basilicata - Consiglio Regionale