Sono alcuni anni che un piccolo imprenditore, Michele Aliani, cerca di ristorare i turisti della città fantasma di Basilicata. Una paninoteca ambulante che esalta tutta la bellezza, la passione e l’accoglienza dei popoli lucano e napoletano, con un nome che rispecchia in pieno tutto questo: “O Sole Mio”. Michele Aliani, con la sua tanto amata paninoteca, risorge dalle ceneri come la Fenice per essere più forte e presente di prima, ma perché tanto accanimento verso un ragazzo che vuole solo lavorare? Perché la paninoteca è stata incendiata, o diciamo, ha preso fuoco per la terza volta in sette anni? Di questo ne parliamo con l’imprenditore in una intervista.
Michele bentrovato?
- Grazie Nicola, per questa intervista.
Perché questa idea di aprire una paninoteca mobile a Craco Vecchia?
- Perché tutti lo dicevano con la bocca e io l’ho fatto con i fatti.
Come hai scelto il nome “O Sole mio”?
- La paninoteca l’ho comprata a Napoli, poi io sono Amante di Napoli, dei napoletani, del loro modo simpatico di affrontare i problemi quotidiani e come facevo a non mettere questo nome?
È la terza volta che la tua paninoteca prende fuoco, è una coincidenza fortuita o qualcuno ce l’ha con te?
- Si è un peccato dirlo ma purtroppo è la terza volta che prende fuoco, tanto è vero che fino alla seconda volta non si è distrutta completamente, pensa che l'avevamo soprannominata l'immortale… Solo che questa volta “L’immortale” non ha retto e come da foto è finita! Voglio sottolineare che solo per il camioncino è finita, l'attività ritornerà a splendere più di prima. La prima volta ho voluto pensare che la causa fosse un corto circuito, la seconda mi ha indispettito e la terza penso che non possa essere stato il caso, ma la mano dell’uomo, sicuramente. Comunque io ho fatto denunce contro ignoti tutte e tre le volte.
Hai mai avuto problemi con gente del posto?
- No io non ho problemi con nessuno, ci conosciamo tutti e ci rispettiamo poi se c'è qualcuno che c'è l’ha con me perde solo del tempo perché io sono un ragazzo che pensa solo a lavorare, progettare e inventare, pur di portare un pezzo di pane a casa per me e la mia famiglia, quindi non saprei proprio. E poi sono un ragazzo che ama lo stare insieme, l’allegria, la pace.
Chi ci guadagnerebbe se tu, un giorno, decidessi di non riaprire più la paninoteca?
- Se io chiudessi chi ci guadagnerebbe? Ti rispondo ironicamente: Mia Mamma e Mio Padre che si ammazzano la vita sotto il sole cocente per dare un buon servizio a noi e al popolo crachese e a tutti i turisti che vengono a Craco Vecchia. Loro ci guadagnerebbero in salute.....
Le forze dell’ordine cosa dicono in proposito? Ci sono telecamere nei dintorni?
- Le forze dell'ordine stanno facendo il loro lavoro, stanno indagando, e, sicuramente arriveranno alla soluzione del caso.
Come pensi di ovviare a questo problema? In che modo puoi tutelarti? È troppo oneroso per la tua attività avere una guardia notturna?
- Mettere un Guardiano è impossibile… Pagare altre spese all'infuori dell’ordinario è antieconomico, la paninoteca vive di piccoli numeri e sarebbe la fine. Sicuramente metteremo delle telecamere di videosorveglianza per tutelarci, in futuro. Vorrei tanto scoprire chi compie questi atti, solo per chiedergli il perché di tutto ciò, se è per invidia, o altro… Sarei disposto pure a farlo lavorare, assumendolo nell’attività. (ahahahah)
Ora parliamo dei tuoi panini, cosa hanno di speciale? Perché turisti e passanti dovrebbero fermarsi a gustare un tuo panino?
- Te lo dissi qualche anno fà che i nostri panini erano buoni e tu me lo confermasti… Immagina ora, dopo qualche anno e tanta esperienza acquisita sul campo, cosa potrebbe fare la Signora Antonietta nonchè Mia Mamma con questi panini dai sapori Lucani e Campani? Tra salsiccia lucanica, friarelli e gnummariedd, ti lascio solo immaginare, e comunque da noi si fermano tutti per l'educazione, la simpatia, l'allegria, oltre che la bontà del nostro cibo e adesso si è aggiunta anche la forza che trasmettiamo. Vi aspettiamo numerosi e come sempre con Grandi novità. Aggiungo: adesso siamo “Paninoteca O Sole Mi” (il carretto della fortuna)
Intervista a cura di Nicola Decio Dimatteo