La prima doverosa ed amara constatazione è la elezione del nuovo Consiglio Regionale da meno del 50% degli elettori lucani; quindi saremo governati da una minoranza della maggioranza degli elettori Lucani.
Se questo non inficia tecnicamente il risultato elettorale, dimostra però -inequivocabilmente- che la maggioranza dei Lucani disapprova fortemente la classe dirigente sia del centrodestra che il centrosinistra.
Proviamo a capire, per induzione, quali possano essere state le cause di un simile risultato che deve far riflettere senza “tifoserie” e supponenze assai inopportune e fuori luogo in questo momento.
La storia insegna che mai la vittima può essere salvata dal suo carnefice. Teorema applicabile anche alla politica.
E’ accaduto che i responsabili del fallimento socioeconomico che affligge da anni i Lucani, consolidato dal governo regionale di centrodestra, hanno preteso di somministrare ricette risolutive con un “vecchio” travestito da “nuovo”: mi riferisco alla tentata imposizione di Chiorazzo quale candidato Presidente che, a prescindere dal sollevato conflitto di interessi, non rappresenta certamente il nuovo politico, come spiegato dalla stampa. I proponenti hanno capoticamente ignorato la contrarietà a tale ipotesi sia di movimenti e partiti della stessa coalizione di centrosinistra che di associazioni espressione della società civili. Si è quindi trattato di una candidatura fortemente divisiva voluta e sostenuta dalla nomenklatura del PD: Speranza, Boccia, Bubbico, De Filippo, Santarsiero, Folino & C..
Imposizione venuta meno dopo mesi di logoranti traccheggi politici che hanno spaccato il PD, il M5S e allontano associazioni e movimenti ben disposte a creare un’alternativa politica progressista credibile e vincente in grado di battere il centrodestra conservatore.
In extremis, è stato designato candidato Presidente Piero Marrese, il quale -onestamente- non poteva fare di più, anzi ha fatto buon viso a cattivo gioco facendo campagna elettorale insieme a tifosi di Chiorazzo, la cui candidatura ha creato aspre divisioni. Divisioni che hanno provocato una insolita transumanza di partiti -storicamente di centrosinistra- verso il centrodestra, accolti a braccia aperte; mi riferisco ad Azione e Italia Viva fortemente contrarie a Bardi, poi diventate alleate di Bardi.
Ora assistiamo a spiritosaggini fuori luoghi, politicamente prive di pregio: Chiorazzo il più votato. Non è difficile ipotizzare i motivi, ma questo fa aumentare i malumori nell’area progressista, e non solo.
Alla luce di quanto accaduto nella fase preelettorale e dei risultati delle urne, nessuna delle forze in campo ha vinto, mentre gli unici veri sconfitti sono ancora una volta i Lucani, purtroppo, che devono trovare la forza di affrancarsi da un giogo politico non più sopportabile.
Avv.Leonardo Pinto