Accrescere le capacità di operatori e operatrici, soprattutto della sanità territoriale, per individuare tempestivamente i casi di violenza, favorire l’accesso alle reti territoriali in sicurezza, facilitare percorsi di fuoriuscita dai contesti d’abuso e di violenza e prevenire i casi di re-vittimizzazione. Sono questi i principali obiettivi del progetto “Ipazia Ccm 2021 - Strategie di prevenzione della violenza sulle donne e sui minori”. L’8 maggio scorso si è tenuto il convegno #IpaziaCcm2021 “Formazione, territori, operatrici e operatori in rete per prevenire e contrastare la violenza di genere e la violenza assistita da minori”, organizzato a Roma dall’Istituto superiore di sanità e dall’Azienda USL Toscana sud est. Lo scopo è quello di avviare un confronto tra professionisti che, in differenti settori sanitari e socio-sanitari, sono quotidianamente impegnati in termini di accoglienza, prevenzione e presa in carico delle donne e dei minori che vivono in contesti di violenza. Capofila del progetto è la Regione Toscana - Asl sud est, mentre gli enti partecipanti sono l’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà, la Fondazione Irccs Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e le Aziende sanitarie locali del Friuli Occidentale, dell’Umbria 1, di Lecce e di Matera. “L’ASM continuerà la collaborazione iniziata nel 2013 con la Rete Codice Rosa perché la violenza sulle donne, sui minori e sugli anziani va considerata come un’emergenza sanitaria – afferma il Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria di Matera, Maurizio Friolo - La parola chiave scelta dall’ASM è ponte come metafora dei processi psichici per costruire, comunicare, ripartire, conoscere e confrontarsi”.