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Le associazioni Adiconsum, Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Confconsumatori, CTCU, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Utenti TV, riconosciute dall’art.137 del Codice del Consumo, premesso che:

1. In data 8 e 9 giugno 2024 i cittadini europei saranno chiamati a rinnovare la composizione del Parlamento Europeo;

2. Da troppi anni i cittadini europei assistono all’inadeguatezza istituzionale e “strutturale” dell’Unione Europea nel gestire e lenire efficacemente gli effetti devastanti causati da eventi straordinari e imprevedibili che si susseguono ormai con una intensità tale da far ritenere che ormai si sia in presenza di una “permacrisi”;

3. Tali eventi stanno minando la credibilità dello stesso progetto europeo e confinando l’Europa in un ruolo sempre più marginale nel contesto globale;

4. Tale inadeguatezza istituzionale e la conseguente riduzione degli spazi di agibilità politica è particolarmente evidente nelle politiche di difesa comune, nelle politiche energetiche e nella possibilità di accedere alle materie prime insostituibili per la transizione verde e digitale;

5. Tale situazione ha comportato il generale impoverimento della popolazione europea mettendo a rischio in molti paesi dell’Unione la coesione necessaria per affrontare con coraggio e decisione le sfide che ci attendono;

6. L’unico strumento a disposizione dell’Unione Europea per fronteggiare eventi straordinari è del tutto inadeguato (art. 122 del TFUE) atteso che è destinato per definizione a perseguire obiettivi strutturali di medio e lungo periodo.

Tutto ciò premesso le associazioni propongono a tutti i candidati di tutte le liste, qualora siano eletti, di farsi promotori con forza e determinazione:

a) di una proposta organica e radicale di riforma e di completamento della Costituzione Europea dando seguito e riprendendo lo spirito che già nel 1950 Robert Schuman ci consegnò ricordandoci che “L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme”. Ebbene questo è il momento storico in cui dobbiamo invece provare a chiudere questo processo iniziato nel 1950 e dopo 74 anni fare un chiaro e epocale passo in avanti nel completamento dell’Unione Europea attribuendole nuove competenze nella politica estera, nella difesa comune nel controllo infrastrutturale delle

proprie frontiere, nella salute e nelle politiche sociali e fiscali. Obiettivi tutti che possono essere raggiunti solo con profonde e strutturate riforme a prescindere che lo strumento sia la revisione dei trattati europei o l’adozione di una vera e propria carta costituzionale che ridisegni la separazione dei poteri e i rapporti tra le singole istituzioni e riveda i processi e le regole che presiedono la formazione delle decisioni e delle scelte politiche comunitarie. Solo in questo modo potremo riprendere senza rischi il processo di allargamento dell’Europa Unita degli Stati che con forza ci viene richiesto da molti paesi che non vogliono correre il rischio di nuove guerre e di perdere la propria libertà a scapito delle mire egemoniche russe. Solo così ridaremo la speranza ai cittadini affinché si affermi la pace nell’Europa e nel mondo. Solo così invertiremo la “ruota” dell’impoverimento e della marginalizzazione dell’Europa nei mercati internazionali.

b) di assicurare, nelle Commissioni parlamentari che hanno la competenza sulle politiche consumeristiche (in particolare IMCO e ENVI), il dialogo strutturato e costante con le associazioni promotrici della presente “carta di impegno” per raccogliere le richieste e i suggerimenti finalizzati a rendere sempre più incisive le politiche di tutela dei consumatori e degli utenti rassicurandoli sul fatto che non saranno lasciati soli a difendersi dalle spinte speculative del mercato, dalle concentrazioni oligopolistiche  e che verranno aiutati ad affrontare una transizione digitale troppo repentina e escludente e una transizione “verde” non ideologica, ma ormai inevitabile.