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Piante_di_vite_in_vitro_3.JPGSono più di diecimila i vitigni che arricchiscono il patrimonio varietale della vite, frutto del processo di domesticazione e della continua selezione delle piante migliori iniziato con l’avvento dell’agricoltura. Aglianico del Vulture, Primitivo, Aleatico, Asprinio di Ruoti, Merlot, Crimson e Greco Bianco sono i vitigni clonati e raccolti nella prima collezione in vitro di germoplasma viticolo lucano costituita dall’ALSIA e mantenuta nel Centro Ricerche Metapontum Agrobios.

Nella puntata di ALSIA porte aperte in Podcast, pubblicata sui canali dell’agenzia a scopo divulgativo, viene raccontato il metodo della coltura in vitro della vite, che va a integrarsi a quello tradizionale per la conservazione del patrimonio ampelografico delle collezioni in pieno campo, quest’ultimo limitato nel tempo da aspetti onerosi e dal rischio di sopravvivenza delle piante, attaccate nel corso del tempo da eventi atmosferici estremi o da agenti fitopatogeni.

“Le banche del germoplasma viticolo lucano in vitro presenti nel nostro Centro di Ricerche - dichiara Aniello Crescenzi, direttore dell’ALSIA - prevedono la coltivazione, in opportuni contenitori, di piante in condizioni di sterilità e in ambienti controllati che ne consentono la conservazione e la valorizzazione nel tempo. Poiché le varietà di vite rispondono diversamente alle condizioni di coltura in vitro, per ogni vitigno è necessario sviluppare dei protocolli ad hoc, individuando le opportune combinazioni di ormoni e substrati nutritivi. Le piantine vengono moltiplicate periodicamente attraverso la micropropagazione dei meristemi apicali che ne consente, nel tempo, anche il risanamento da infezioni fungine o virali già presenti nelle piante madri.  A vantaggio degli operatori del settore, la disponibilità di una banca di germoplasma in vitro – conclude Crescenzi - può consentire l’applicazione alla vite delle nuove tecnologie di breeding per la selezione di cloni in grado di rendere più sostenibile la viticoltura lucana”.

E’ possibile ascoltare il Podcast sui canali digitali dell’agenzia e attraverso il sito web alsia.it