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“Se pur i dati statistici dicono che il territorio materano non registra numeri negativi in perdita occupazionale oggi rispetto alle ultime rilevazioni del 2023, riteniamo che oc­cor­re sviluppare comunque politiche giuste per garantire un fu­tu­ro occupazionale sen­za ta­glia­re ser­vi­zi, met­ten­do al pri­mo po­sto la sicurezza di la­vo­ra­to­ri e lavoratrici. Se­dia­mo­ci a un ta­vo­lo, tut­ti unitariamente per salvaguardarne occupazione, produzione e promuovere sem­pre più sul no­stro territorio la green eco­no­my”.

L’ha det­to Pino Gior­da­no, Segretario Provinciale dell’U­gl Ma­te­ra e in qualità di Consigliere Nazionale delegato a margine del V° Congresso Confederale Ugl svoltosi a Roma presso il PalaTiziano che ha visto riconfermare Paolo Capone, a Segretario Generale Ugl.  

“Riteniamo sia necessario co­strui­re politiche consone alla creazione di nuova occupazione che na­sca­no dal bas­so per dare indicazioni net­te e coe­ren­ti sul ‘Futuro E’ Lavoro’, tema scelto per lo svolgimento del Congresso. An­co­ra più im­por­tan­te che que­sto pro­ces­so pos­sa arrivare unitariamente dal no­stro territorio. Ser­ve un terreno fer­ti­le e Matera, come tutta la Basilicata lo sono, ma ser­ve uno sfor­zo polittico che aiu­ti e favorisca an­che l’attenzione verso, le pic­co­le e me­die im­pre­se che sono il ful­cro di que­sta real­tà territoriale. Ser­ve uni­tà sindacale,  in una provincia che in­sie­me ad al­tre re­gio­ni del Mezzogiorno, ha su­bi­to, ne­gli ul­ti­mi die­ci anni, la mag­gio­re riduzione di orgonico ne­gli enti pub­bli­ci per ef­fet­to dell’’e­so­do. Oc­cor­re intervenire per evi­ta­re lo spopolamento di un territorio già pic­co­lo per se e con ogni ur­gen­za sul rafforzamento quali - quantitativo del­le dotazioni organiche se si vuol real­men­te incidere sul di­va­rio di perfomance tra le di­ver­se aree dei Comuni. E, ser­ve – ag­giun­ge Gior­da­no – soprattutto coe­sio­ne, vera, un pat­to so­cia­le di cittadinanza fon­da­to sul la­vo­ro: per l’U­gl Matera è prioritario par­la­re sul­la sicurezza sui luo­ghi di la­vo­ro, deve es­se­re una prima questione assoluta per il Go­ver­no, ur­gen­te per garantire ai la­vo­ra­to­ri la mas­si­ma tutela. Or­mai è un elen­co infinito che non è più possibile accettare. Ser­vo­no nuo­ve re­go­le e mag­gio­ri con­trol­li, ol­tre a una co­stan­te formazione professionale per finirla di espri­mere cor­do­gli e vicinanze alle fa­mi­glie del­le po­ve­re vittime. E’ prioritario prevedere un pia­no industriale per il Sud, e qui si chie­do­no pro­get­ti e pro­gram­mi credibili, da verificare periodicamente ma il nodo è pro­prio que­sto, monitorare tut­to quel­lo che produttivamente si av­via registrando i risaltati af­fin­ché si producano red­di­to, la­vo­ro e occupazione incoraggiando l’in­gres­so nel mon­do del la­vo­ro di gio­va­ni e don­ne, presupposto fondamentale per favorite la ri­pre­sa economia e la coe­sio­ne. Di­gni­tà, qua­li­tà e coe­ren­za de­vo­no es­se­re le pa­ro­le chia­ve, l’U­gl è pron­ta per una nuo­va sta­gio­ne da protagonisti invitando tut­to il sin­da­ca­to lu­ca­no a ritrovarsi in­sie­me, con spi­ri­to costruttivo, es­sen­do l’u­ni­co me­to­do per evi­ta­re di approfondire il sol­co tra sin­da­ca­to e la­vo­ra­to­ri. L’U­gl Ma­te­ra – ha con­clu­so Gior­da­no – ri­tie­ne di ave­re una chia­ra interpretazione del­la real­tà, ele­men­to che evidentemente è man­ca­to a chi ha governato la Re­gio­ne per trent’an­ni. L’U­gl è pron­ta, par­ten­do dal­la Ba­si­li­ca­ta con uo­mi­ni, idee e strut­tu­re ed è soprattutto aper­to al con­fron­to e in li­nea con una Re­gio­ne che deve necessariamente ripartire”.