In una nota l’Unione territoriale del Lavoro di Matera esprime solidarietà alla famiglia della vittima: “Proviamo dolore misto a sensazione di impotenza, sconforto e disagio”.
“Non troviamo termini sufficienti ed adeguati per esprimere il dolore, misto ad una sensazione di complessiva impotenza, sconforto e disagio, mentre stiamo ancora elaborando il raggelante omicidio di Benone Bascomeau, un 51enne di origini rumene, avvenuto durante la notte del 14 luglio 2024 a Policoro, in pieno centro cittadino”.
Così l’Unione territoriale del Lavoro Ugl Matera, a margine della notizia che i Carabinieri della Compagnia di Policoro, guidati dal Capitano Roberto Rampino, al termine di un’articolata attività d’indagine, hanno dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal Pubblico Ministero a carico di un 27enne di nazionalità marocchina, residente a Policoro, dove nei cui confronti è stato ipotizzato il reato di omicidio pluriaggravato dalla crudeltà e dai futili motivi con i fatti contestati che si riferiscono a quanto accaduto durante la notte del 14 luglio 2024 a Policoro, in pieno centro cittadino, allorquando un senza fissa dimora, mentre stazionava su una panchina, veniva brutalmente aggredito e, trasportato d’urgenza al Pronto Soccorso, decedeva dopo qualche ora a causa delle gravissime lesioni riportate.
“Come Segreteria dell’Ugl Matera – prosegue la nota - desideriamo esprimere la nostra solidarietà e commossa vicinanza a quanti sono stati colpiti da vicino negli affetti per la scomparsa del loro caro Benone Bascomeau, e a tutti quei cittadini di Policoro che oggi continuano a pagare i costi sociali di una cultura criminale spietata e sfrontata. L’Ugl sostiene che l’episodio di Policoro turba la quiete pubblica. Vanno bene i sentimenti di non far sentire i cittadini soli ma tutti insieme dobbiamo far rinascere il concetto di solidarietà e impegno sociale per contrastare ogni forma di violenza. Ben vengano l’attenzione diretta, forme di collaborazione con le forze dell’ordine, da parte del sindacato, da parte di cittadini, imprenditori, ma le risposte dirette e più efficaci appartengono allo Stato. Intensificare i controlli delle forze dell’ordine non può essere la ‘solita’ richiesta dopo l’eventuale ‘solito’ episodio di criminalità. Il problema va risolto, ad oggi a Policoro viene garantito il pattugliamento dalle poche Forze dell’Ordine che sono sempre sensibili alle problematiche della sicurezza, anche a quelle legate a particolari flussi, come quello turistico, soprattutto lungo la fascia costiera, caratterizzata da una consolidata tradizione di villeggiatura che porta ad un’autentica crescita esponenziale della popolazione ed assume una valenza di primo piano. Necessita un approccio diverso da parte delle istituzioni preposte al controllo e alla salvaguardia dell’ordine pubblico per ridare serenità a tutti i cittadini. Il problema non è il colore della pelle, il problema è che quando la gente non si percepisce al sicuro perde anche la fiducia nelle istituzioni. La sicurezza dei cittadini è un obbiettivo primario dello Stato, la soluzione è armarsi? Assolutamente no, non bisogna far crescere mai e poi mai il pensiero di farsi giustizia da soli siccome potrebbe sfociare in episodi di violenza, magari armata, che andrebbero a trasformare i nostri paesi in veri e propri Bronx. Per l’Ugl le istituzioni devono assolutamente dare alle forze dell’ordine gli uomini e i mezzi necessari per contrastare ogni tipo di violenza ed evitare possibili episodi di giustizia fai da te. I cittadini non devono assolutamente sostituirsi alle forze dell’ordine, ma al contempo non possono continuare a sentirsi abbandonati”.