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Araneo Verri 06 24Houston, abbiamo un problema!

Da oltre due anni l’unico Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS CROB - Rionero in Vulture) della Basilicata è privo di un direttore scientifico

Sopravvivono come pallidi ricordi nelle nostre memorie le parole festanti del presidente Bardi, allorché il 21 novembre del 2023 annunciava l’arrivo presso l’IRCCS CROB di Rionero in Vulture del nuovo direttore scientifico, il ricercatore lucano di fama internazionale Giannicola Genovese.

Al sollievo generale, che colmava una inaccettabile e perdurante assenza, tuttavia non ha fatto seguito nulla. Ad oggi, a distanza di mesi, il tanto atteso e agognato direttore scientifico pare non essere mai approdato da Houston, dove attualmente lavora, in Basilicata.

Un fatto ingiustificato e preoccupante: troviamo infatti gravissimo che l’unico centro di cura e ricerca oncologiche della nostra regione sia attualmente sprovvisto della figura che dovrebbe coordinare le ricercatrici e i ricercatori che, ogni giorno, lavorano per noi, per produrre avanzamenti nel campo della ricerca e della cura.

A loro e a tutto il personale medico e ospedaliero va tutta la nostra gratitudine. Alle destre che invece governano la Regione chiediamo urgenti spiegazioni rispetto a questo ritardo. Un ritardo che speriamo non comporti l’ennesima messa in discussione della qualifica di IRCCS: sappiamo, infatti, che la conferma ministeriale di IRCCS è strettamente correlata all’attività di ricerca svolta. Ed è appunto da due anni che manca chi dovrebbe guidare e coordinare questa ricerca e che, puntualmente, si mette a repentaglio l’ottenimento della qualifica.

L’ennesimo atto di sciatteria da parte del presidente Bardi, che trascura l’unico centro lucano ove è possibile svolgere ricerca e ricevere terapie oncologiche.

E se, da un lato, i tempi del volo dal Texas si allungano, dall’altro, in piena campagna regionale, abbiamo registrato una velocità supersonica da parte della destra nel raggiungere proprio l’IRCCS CROB di Rionero per una passerella elettorale in pompa magna. Celebre l’arrivo, ad aprile scorso, di ben tre esponenti del governo Meloni, accompagnati dal ministro degli esteri Tajani (chissà, forse il coinvolgimento del ministro degli esteri era funzionale a giustificare uno tra i più alti tassi di emigrazione sanitaria rilevato in Italia). Un arrivo pronto, repentino e costato – stando alla deliberazione n. 174 firmata da De Fino e segnalata da Nino Grasso – 47.000 euro. Sorge il legittimo sospetto che soldi pubblici non siano stati spesi per un interesse pubblico. Una spesa che appare spropositata, soprattutto se comparata al compenso medio di un ricercatore: ossia di chi, quotidianamente, si spende per migliorare la qualità della vita di tutti e di ciascuno.

Ora, a campagna elettorale finita, quel che resta (da almeno due anni) è un posto ancora vuoto.

Pertanto, presenteremo formale interrogazione al fine di sapere quando arriverà il direttore scientifico e per conoscere le motivazioni di tanto ritardo.

Alessia Araneo, Viviana Verri (Consigliere regionali - M5S Basilicata)