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Inizia oggi, dal presidio ospedaliero distrettuale (POD) di Venosa, il viaggio che ho deciso di intraprendere nella sanità lucana. Ho infatti richiesto al direttore generale dell’Azienda Sanitaria di Potenza, dott. Maraldo, al direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Regionale, dott. Spera, e al direttore generale dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Basilicata, dott. De Fino, di poter visitare tutti i presidi ospedalieri presenti sul nostro territorio.  Il dott. Maraldo ha prontamente risposto e questa mattina ci ha accolti a Venosa. Una visita meticolosa e indubbiamente proficua, che ci ha consentito di interagire direttamente con il personale medico e infermieristico, nonché di toccare con mano e di saggiare punti di forza e criticità del presidio ospedaliero venosino. Un presidio che vanta laboratorio analisi, servizi di riabilitazione e di lungodegenza importanti fino ad arrivare all’oculistica e alla centrale operativa territoriale (COT) di tutta avanguardia. Luci, queste ultime, faticosamente tenute accese grazie all’abnegazione di medici, infermieri e tutto il personale sanitario che, per dedizione alla professione, provano a prestare il migliore servizio possibile, malgrado l’ostinata carenza di personale. Una carenza che interessa più figure, a partire da quella del nefrologo e del radiologo. Presi gli appunti di viaggio, abbiamo ribadito che tutta la nostra azione politica è volta a mettere in sicurezza e a potenziare la sanità pubblica, erogata attraverso il servizio sanitario regionale, che deve avvalersi delle strutture private accreditate a completamento e rinforzo della propria opera. La sanità pubblica deve tornare a garantire accesso universale, qualità delle prestazioni a beneficio dei pazienti e attrattività per il personale che vi opera. Se così non sarà e se le politiche, a partire da quelle nazionali a finire a quelle regionali, continueranno a definanziare la sanità pubblica, tra non molto il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sarà sostituito dalle assicurazioni private e l'acronimo SSN si leggerà Senza Soldi Non si cantano messe, con buona pace dell’art. 32 della Costituzione. Ancora grazie al dott. Maraldo per la generosa disponibilità al dialogo e al confronto e a tutto il personale medico e infermieristico incontrato, per le mani tese, per gli occhi stanchi ma accoglienti e per quel caparbio desiderio di continuare a rendersi utili per la collettività. Adesso, dovere della politica è quello di consentire loro di farlo. Non c’è più tempo.

In attesa di altre risposte da parte dei direttori, le prossime visite interesseranno i presidi di Maratea e di Lauria.

Alessia Araneo - Consigliera regionale (M5s Basilicata)