“L’ordine delle cose”, il nuovo film di Andrea Segre, sarà proiettato al Cineteatro Don Bosco il 12 Ottobre alle ore 20:30, a seguire il dibattito con il regista in collegamento Skype mediato da Angela Brindisi.
Dopo la presentazione in anteprima mondiale alla 74.ma edizione della Mostra di Venezia sarà proiettato anche a Potenza in unica data grazie all’iniziativa di un gruppo di associazioni e cittadini che hanno accolto l’invito diffuso su youtube dal regista. “Chiedete al cinema della vostra città di vedere il film”, dice Segre nel video, e non se lo sono fatto ripetere due volte i gestori del Cineteatro Don Bosco.
Corrado, interpretato da un convincente Paolo Pierobon, è un alto funzionario del Ministero degli Interni con una specializzazione in missioni internazionali legate al tema dell'immigrazione irregolare. Viene scelto per un compito non facile: trovare in Libia degli accordi che portino progressivamente a una diminuzione sostanziale degli sbarchi sulle coste italiane.
"Quello che volevo raccontare è proprio il funzionario, stretto fra le indicazioni della politica e il richiamo dell’umanità. Ne ho incontrati diversi, e mi hanno espresso il loro tormento" e quel personaggio, che vede allo stesso tempo le ingiustizie del mondo e la propria impotenza di fronte ad esse, riesce a strappare la simpatia dello spettatore grazie alla narrazione sobria e ben poco ideologica di Segre. Corrado non è un Caino che si accanisce sul fratello in difficoltà, è solo un uomo con i suoi dubbi e i suoi doveri, un poliziotto schiacciato fra la ragion di Stato e la tragedia epocale degli esodi di massa. Girato fra Sicilia e Tunisia, con la partecipazione di consulenti libici, il film si ritrova a parlare della contemporaneità senza concessioni alla cronaca. I fatti sono immaginari, dice l’avvertenza all’inizio del film, ma è autentica la realtà che li produce.
Prima della proiezione sarà possibile firmare per aderire alla campagna “Ero Straniero – l’Umanità che fa bene”, legge di iniziativa popolare per il superamento della legge Bossi – Fini.