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Il Vicesindaco di Policoro Gianluca MARRESE, primo degli eletti alle elezioni amministrative di Policoro della scorsa primavera, ha deciso di lasciare il Pd e di aderire ad Articolo Uno-Mdp. La sua decisione è stata formalizzata con la seguente lettera aperta inviata agli organismi dirigenti del circolo Pd di Policoro:
“Da qualche giorno è scaduto il termine per il rinnovo del tesseramento 2017 per il Partito Democratico e sento il dovere di comunicare alla Segretaria del Circolo di Policoro - che ringrazio per l'impegno profuso - ed all’intero gruppo dirigente del partito di Policoro, la mia pur sofferta decisione, dopo aver rinnovato la tessera, di restituirla per aderire al nuovo movimento MDP, guidato a livello Nazionale da Roberto Speranza.
Una scelta la mia, di coerenza politica, ragionata ed assunta sicuramente non a cuor leggero, ma in maniera fortemente sofferta, avendo aderito al Partito Democratico sin dal momento della sua nascita, alla quale sono orgoglioso di aver contribuito, aiutando a gettare le basi per il radicamento del PD nella mia città, avendo avuto l’onore di esserne il capogruppo per circa 10 anni, nonchè candidato Sindaco, membro della Segreteria Regionale sotto la guida di Roberto Speranza – al quale mi lega innegabilmente un lungo percorso politico e una profonda amicizia - ed attualmente vicesindaco della città di Policoro.
Un partito nel quale credevo fermamente, che ha contribuito fortemente alla mia crescita politica e personale e che sento di aver sempre rappresentato con onestà ed impegno.
Sono grato allo stesso per avermi consentito di conoscere persone straordinarie, con le quali ho condiviso tante battaglie, seppur da punti di vista a volte differenti; persone che sento il dovere di ringraziare una per una, per tutto quello che mi hanno trasmesso, arricchendomi personalmente e con le quali sono certo rimarrà sempre uno straordinario rapporto di rispetto e di amicizia.
Oggi però il mio percorso all’interno del PD si interrompe, quel partito che ho appena descritto non credo possa più rappresentarmi, in quanto ritengo sia profondamente cambiato, discostandosi irrimediabilmente da quello che era il sano progetto iniziale. Emblematiche sono, a riguardo, le scelte più che condivisibili adottate dall'ex viceministro Filippo Bubbico.
Eviterei analisi ex post, in quanto credo che la mia insofferenza su molte delle cose che il partito ha sostenuto in questi ultimi anni e, in particolare, negli ultimi mesi, quali ad esempio le questioni relative al referendum sulle trivelle, al referendum costituzionale, al Jobs act, alla riforma sulla scuola, mi hanno sempre visto pubblicamente in contrasto con la linea del partito, ormai profondamente distante dalla nostra gente e dal nostro popolo.
Io non giudico e non attribuisco colpe, dico solo che forse qualche sforzo in più, in particolare da parte del segretario nazionale del partito Matteo Renzi, sarebbe stato più che opportuno, per evitare che si sancisse questa dolorosa e sofferente rottura. Così non è stato e quindi, in coerenza con la mia storia, con il mio percorso politico ed ascoltando il mio cuore, ho deciso di intraprendere un nuovo e sicuramente entusiasmante percorso all’interno di MDP (Movimento dei democratici e progressisti), per riaffermare con forza le idee di una sinistra riformista, progressista e socialista che guarda agli ultimi, ai deboli, ai precari, a chi non ce la fa, con una sensibilità sicuramente differente rispetto a quella ormai dimostrata dal partito democratico.
Lavoreremo, ognuno per la sua parte, all’affermazione di un nuovo centro-sinistra inclusivo ed aperto, che si ponga come mission fondamentale quella di rigenerare una giusta sintonia tra noi e quel popolo che in questi anni, sentendosi tradito, ci aveva abbandonato.
Io lo farò partendo da Policoro, rinnovando il mio totale supporto alla mia città, al Sindaco Enrico Mascia, ai miei colleghi di giunta ed all’intero gruppo di maggioranza con i quali abbiamo cominciato questa straordinaria esperienza amministrativa che dovrà rilanciare Policoro e disegnarla almeno per i prossimi venti anni.
Con queste poche righe sofferte, amici e compagni del Partito Democratico, vi saluto, con l’auspicio che questo saluto possa in realtà essere un arrivederci.
Ad maiora.”