“Desidero in questo momento essere la voce di uomini e donne della nostra terra di Basilicata, i quali chiedono che venga rispettato il diritto al bene comune dell’acqua”. Lo ha detto Monsignor Davide Carbonaro, nell’omelia per la Solennità di Cristo Re, esprimendo preoccupazione per quanto sta accadendo in relazione al razionamento della risorsa idrica. “La recente crisi – ha continuato – dettata da innegabile incuria delle infrastrutture, richiede un esercizio più rigoroso da parte di chi è preposto alla cosa pubblica. Senza rimanere impigliati dalle polemiche e dai fatalismi, si risolva l’emergenza non con tamponamenti provvisori ma con una lungimirante progettualità che – ha concluso – veda a lungo termine l’uso dei fondi pubblici per una definitiva risoluzione del problema”. “L’acqua non sia monopolio privato per il profitto di pochi, ma sia dono libero dato dal Creatore per il bene di tutti”. L’Arcivescovo ha ricordato anche il sisma del 1980. E recandosi a Balvano, è stato colpito dall’affetto ricevuto dai bambini e dai ragazzi. Loro: “Non meritano gli scarti o risorse tampone, ma progetti lungimiranti di educazione, di amore al territorio, di progettualità imprenditoriali intelligenti, che garantiscano una futura stabilità e una rinascita dei nostri centri urbani. Nei loro occhi ho visto la regalità di Cristo che brilla ancora nella nostra storia e ne sono grato”.