La situazione creatasi attorno alla continuità assistenziale diventa sempre più preoccupante ed il silenzio dei vertici regionali non è affatto rassicurante.
Proprio per cercare di comprendere al meglio le istanze dei medici colpiti dalla ingiusta delibera che chiede loro di restituire le indennità aggiuntive finite sotto la lente della Corte dei Conti, abbiamo deciso di prendere parte ad un incontro organizzato da una delegazione di medici a Matera.
Forse non eravamo graditi, dato che più volte ci è stato ricordato che gli inviti erano rivolti esclusivamente a “onorevoli e senatori”. Infatti all’incontro erano presenti Bubbico e Latronico. A rappresentare la Regione invece, c’era il Presidente della IV CCP, Dott. Luigi Bradascio.
Oltre alle giuste recriminazioni dei medici di continuità assistenziale abbiamo assistito ad un vero e proprio scontro tra il Consigliere Bradascio e il Senatore Bubbico. I motivi alla base sono del tutto politici e certificano l’inizio della campagna elettorale e la eventuale discesa in campo di figure che già hanno amministrato questa regione negli anni passati. Bradascio, dopo aver più volte sottolineato la sua impotenza e quella del consiglio regionale davanti a certe decisioni della giunta, ha attaccato Bubbico, ritenendolo corresponsabile dello stato in cui versa attualmente la nostra regione. Bubbico dal canto suo ha rivendicato i suoi ‘successi’, esaltando il fatto di esser stato il creatore della continuità assistenziale nella nostra regione. Quest’ultimo intervento ha fatto scattare applausi e incitamenti da parte di diversi astanti.
Quando abbiamo cercato di esporre la nostra posizione, replicando anche ad alcune delle affermazioni di Bubbico (la sua Giunta non è affatto esente da colpe nell’affaire derivati), c’è stata una sorta di levata di scudi da parte di alcuni dei presenti. Siamo stati accusati di superficialità e pressapochismo quando abbiamo fatto presente che la regione non ha prodotto controdeduzioni ai rilievi della Corte dei Conti. Addirittura, una dottoressa ha affermato che questa sarebbe la strategia difensiva vincente della regione.
Evidentemente la dottoressa era più aggiornata di noi su quelle che sono le azioni che la Giunta intende mettere in campo per dirimere la questione. Ne prendiamo atto così come prendiamo atto del fatto che molti tendono a vedere nel M5S una sorta di capro espiatorio o un ufficio reclami a seconda delle esigenze, dimenticando spesso le responsabilità dei cosiddetti ‘professionisti della politica’ nonché protagonisti di primo piano della politica regionale e nazionale degli ultimi decenni.
Ci preme ribadire che come M5S, finché saremo all’interno delle istituzioni, svolgeremo il nostro mandato nel totale interesse della collettività (e di questa fanno parte sia i medici che i pazienti) e con il massimo dell’impegno senza inutili calcoli elettorali. Sappiamo benissimo che i tagli alla continuità assistenziale potrebbero rendere meno appetibile per i medici lavorare in Basilicata e, le immediate ripercussioni su migliaia di cittadini sparsi su un territorio orograficamente complesso, sarebbero drammatiche.
È in atto un ulteriore attacco al diritto alla salute e di certo le colpe e le responsabilità non possono essere imputate al M5S. Lo tengano bene a mente coloro che applaudono in maniera troppo disinvolta e si fanno dettare la linea da chi, negli anni, ha contribuito attivamente all’approvazione di scelte scellerate a più livelli di governo e in più campi.
E se è vero, come ha più volte affermato Bradascio, che i consiglieri di maggioranza si ritengono contrari a questo provvedimento, si mettano in campo tutte le azioni necessarie per indurre la Giunta a cancellarlo. Non usino i poteri del consiglio regionale esclusivamente in sede di bilancio quando, tra i commi e postille, scatta la corsa ad inserire normette ad hoc per l’interesse particolare di turno.
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata - Consiglio Regionale