Presentata nel Giorno della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
Policoro 21 marzo 2025 – Si è svolta, presso il Centro Padre Minozzi di Policoro, l’inaugurazione della mostra itinerante “Sub tutela Dei – Il giudice Rosario Livatino”, un percorso espositivo dedicato alla figura del magistrato siciliano ucciso dalla mafia agrigentina (la Stidda) il 21 settembre 1990, all’età di 37 anni, e proclamato beato dalla Chiesa il 9 maggio 2021.
La mostra — proposta dal movimento di Comunione e Liberazione in concomitanza con il Giorno della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie — resterà aperta al pubblico sino al 27 marzo con ingresso gratuito e visite guidate su prenotazione.
All’evento inaugurale, moderato dall’avvocato Antonio Melidoro, hanno preso parte il Dott. Riccardo Greco, Presidente del Tribunale di Matera, l’avvocato Ferdinando Izzo, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Matera, e l’avvocato Antonio Mazza, Magistrato onorario presso il Tribunale di Crotone.
Dopo il saluto introduttivo di Mario De Santis, responsabile diocesano di Comunione e Liberazione, l’avvocato Antonio Melidoro ha ricordato la figura di Livatino come «un uomo che considerava il diritto un mezzo per realizzare la giustizia sociale, e che scriveva “Sub Tutela Dei” all’inizio di ciascun provvedimento, come espressione di un affidamento totale a Dio».
Il dottor Riccardo Greco, Presidente del Tribunale di Matera, ha evidenziato come Rosario Livatino, primo beato nell'ordine della magistratura, sia un esempio per tutti per la sua capacità di «guardare al “reo” non per un fine di mera punizione, ma per il suo recupero, nel solco del principio costituzionale di rieducazione».
L’avvocato Ferdinando Izzo, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Matera, ha rilevato come Livatino fosse «un esempio di magistrato integerrimo e umano, un riferimento concreto per i professionisti del diritto. Un giudice capace di far accettare le proprie sentenze anche a chi ne risultava colpito, perché emanate con rigore e profondo rispetto della persona».
L’avvocato Antonio Mazza, magistrato onorario di Crotone, ha condiviso la sua esperienza nel proporre questa mostra in varie parti d'Italia, compresa la sua città: «Incontrare la figura di Livatino mi ha spinto a guardare il mio lavoro di magistrato come un servizio all’uomo, un’occasione per creare amicizie, reti di sostegno e progetti concreti in difesa dei più fragili. La fede, vissuta in modo unitario, può davvero cambiare la realtà».
A conclusione della serata Monsignor Vincenzo Orofino ha richiamato il valore del giudice Livatino: «Non è importante soltanto ciò che ha fatto, ma chi è stato: un uomo unificato dall’incontro con Cristo, che lo ha reso testimone di una giustizia fondata sulla dignità della persona. Ecco perché Giovanni Paolo II lo definì “martire della giustizia e indirettamente della fede”».
La mostra resterà visitabile ogni giorno, la mattina dalle 9:00 alle 13:00 e il pomeriggio dalle 16:00 alle 19:00, fino al 27 marzo. È possibile prenotare visite guidate ai numeri indicati nella locandina o all’indirizzo email dedicato.