Come volevasi dimostrare: l’ibrida maggioranza, che ha rieletto Bardi a Presidente della Regione Basilicata, non è in grado di garantire stabilità politica né di fornire risposte concrete ai bisogni ed alle aspettative dei cittadini lucani.
Essa ha meramente rappresentato un occasionale accordo di potere per bypassare le elezioni regionali dello scorso aprile e garantire la sopravvivenza politica ed istituzionale delle variegate forze, che l’hanno composta, le quali nel Parlamento nazionale sono collocate su sponde opposte.
Oggi è formalmente caduto il velo sull’evidente sfilacciamento di una coalizione anomala ed improvvisata con il capogruppo dei Fratelli d'Italia che ha dichiarato l’apertura della crisi interna alla maggioranza, annunciando che il suo gruppo non parteciperà più alle attività delle commissioni e del consiglio.
A meno di un anno dal voto regionale questo strappo evidenzia le forti divisioni interne alla spuria maggioranza, che dovrebbe governare la Regione Basilicata e l’incapacità del Presidente Bardi di esercitare una guida autorevole e rappresentativa sul territorio, ove ogni segmento di essa viaggia per conto proprio.
Non è più tempo di sotterfugi, il Presidente Bardi venga in Consiglio Regionale e verifichi se una maggioranza sussista ancora.
I cittadini lucani non possono aspettare che si consumi il teatrino della politica, con i suoi riti triti e ritriti, né è tollerabile che le beghe partitiche rallentino la soluzione dei tanti e gravi problemi che assillano la nostra comunità.
Occorre chiarezza e responsabilità: o il Consiglio Regionale è in grado, da subito, di riprendere a funzionare con efficacia per offrire soluzioni all’altezza delle esigenze collettive oppure il Presidente Bardi prenda atto dell’assenza di una maggioranza coesa a suo sostegno e restituisca la parola al popolo sovrano.