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“Dopo l’approvazione del Dpcm sulle Zes, da parte della conferenza unificata Stato – Regione, ci rivolgiamo ai presidenti delle Regioni Puglia e Basilicata affinché si accelerino i tempi della redazione dei piani strategici, necessari affinché il Governo italiano possa sottoporre la candidatura della Zes interregionale Taranto-Matera all’attenzione dell’Unione Europea. Invitiamo anche i sindaci, di Taranto e Matera a muoversi in tale direzione”.
È questo l’appello lanciato dagli onorevoli Maria Antezza e Ludovico Vico durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina a Matera nella sede del Partito Democratico, alla quale ha preso parte anche l’assessore regionale Luca Braia.
“In occasione della conferenza unificata Stato-Regioni – dicono i due deputati del Pd - il ministro della coesione territoriale e del Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, ha accolto le richieste presentate dai rappresentanti regionali. In questo quadro, il ministro si è impegnato a riconsiderare la densità delle singole popolazioni regioni, al fine di incrementare i valori massimi di superficie Zes. Per cui, rispetto alle aree da destinare alle Zes, i 428 ettari previsti per la Basilicata dovrebbero essere portati a 900/1000 ettari, mentre i 3.033 ettari della Puglia dovrebbero passare a circa 4.200/4.400”.
“La struttura fondamentale nella costruzione di una Zes – spiegano i parlamentari Dem – è il Porto, inteso come Autorità di sistema portuale. È da questo presupposto che si deve partire per discutere dell’assegnazione delle aree da ricomprendere nelle Zone economiche speciali regionali ed interregionali, tenendo presente che gli standard europei prevedono un massimo di circa 2000 ettari per ogni Zes. Le Zes in Puglia sono due: quella ionica, che fa riferimento all’autorità portuale di Taranto, e quella adriatica, che fa riferimento all’autorità portuale di Bari e comprende anche Brindisi. Da questo non si può prescindere. L’asse naturale per la Zes interregionale fra Puglia e Basilicata, segue la linea Matera – Taranto. Ricordiamo, infatti, che lo snodo intermodale di Ferrandina, è stato autorizzato su richiesta dell’Autorità portuale di Taranto, proprio in vista dello sviluppo dell’asse ionico. Porti, retroporti, centri intermodali, ferrovia e aeroporti, sono l’anima della Zes”.
“Acquisita e definita la perimetrazione con l’assegnazione delle superfici – ribadiscono in conclusione Antezza e Vico -, occorrerà l’accordo formale tra i due presidenti di Regione di Puglia e Basilicata, per accedere ed attivare la Zes interregionale Taranto-Ferrandina (Matera), attraverso la redazione dei piani strategici. Questo lavoro diventa sempre più urgente perché deve consentire al Governo di presentare le candidature, entro i prossimi 30/40 giorni, delle singole Zes meridionali all’Unione Europea”.