Carnuuer e Curemma, le due maschere tursitane riproposte quest’anno per la seconda volta, come prosecuzione di un interessante lavoro di recupero delle tradizioni locali, avviato, insieme ad altre iniziative dalla Rabite Bus, e patrimonio “storico” della comunità locale. sono state scelte e premiate a Lagonegro dove, insieme a quelle di Episcopia, di Stigliano e di Montescaglioso, resteranno esposte sino al 13 febbraio nel corso della rassegna “Sant’Antonio, maschere antropologiche della Basilicata e non solo”, promossa dalle Associazioni “Cinema Mediterraneo” e “A Castagna Ra Critica”, inaugurata domenica scorsa e compresa nelle varie iniziative che compongono il Carnevale lagonegrese.
Nel corso della manifestazione che ha fatto registrare la partecipazione di Rabite Bus, dell’Associazione Epicanto di Episcopia, delle Pro-loco di Stigliano e Montescaglioso, sono intervenuti Giuseppe Sabella (vice-sindaco di Lagonegro), Roberta Caramia (Associazione “Cinema Mediterraneo”), Giuseppe Aromando (Direttore del Museo civico etnoantropologico di Montesano sulla Marcellana) e Milena Falabella (presidente dell’associazione “A Castagna Ra Critica”-Conoscere Lagonegro).
La riscoperta e valorizzazione delle tradizioni locali e della sensibilizzazione sui temi ambientali è divenuto un impegno costante per l’azienda tursitana. Per questa edizione sono stati realizzati 50 gli allestimenti con fantocci realizzati utilizzando materiali destinati alla distruzione e con di oltre 100 volontari.
Così, incontrando Carnuuer e Curemma si può ri-vivere il passato della comunità tursitana.
B. D’Alessandro