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L’approssimazione e i continui ritardi che i pazienti affetti da gravi patologie (quale la SLA ed altre malattie anche rare) devono subire in Basilicata paiono rappresentare in pieno l’irreversibile crisi “sistemica” del governo regionale. Registriamo, infatti, ancora un ritardo, l’ennesimo, nell’erogazione agli aventi diritto deI contributi previsti dal “Fondo per le non autosufficienze” (istituito dall’articolo 1, comma 1264 della L. n. 296/2006, legge finanziaria per l’anno 2007). La L.R. 4/2007, (“Rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale”) all’art. 3, comma 2 prevede che, nell’ambito dei livelli essenziali ed appropriati delle prestazioni sociali, rientrino i “servizi di supporto alle persone con disabilità fisica, psichica, psichiatrica e sensoriale” e l’art. 4 della stessa L.R. ha istituito il “Fondo Regionale per la Non Autosufficienza” alimentato da finanziamenti a carattere regionale e nazionale.

Anche l’anno scorso le famiglie degli aventi diritto al contributo hanno dovuto attendere ben 5 mesi per vedersi finalmente corrisposto il dovuto. Ancora nella giornata di oggi ci giungono segnalazioni sul mancata corresponsione dell’indennità per i primi mesi del 2018.

Insomma, si ripete purtroppo l’insostenibile situazione di disagio per i pazienti e per le rispettive famiglie: triste ed ulteriore segnale della conclamata, progressiva e inarrestabile deriva nella gestione del bilancio regionale.   

Non ci stanchiamo di evidenziare al governo regionale ed all’Assessore competente come la tempestiva erogazione di un tale contributo economico rivesta evidente delicatezza e importanza. Esso mira infatti ad alleviare l’enorme peso che grava sui nuclei familiari dei pazienti non autosufficienti:

il contributo è finalizzato ad assicurare un’adeguata assistenza direttamente presso il domicilio del paziente e, nel contempo, ad evitare il ricorso incongruo al ricovero in strutture residenziali,

favorendo il mantenimento dello stesso paziente nel proprio ambiente di vita e familiare e consentendogli di poter usufruire, ove possibile, delle proprie relazioni affettive e sociali.

Nella Basilicata che verrà e che abbiamo in mente simili inefficienze sono bandite: nessuno deve rimanere indietro, a partire da coloro che sono in condizioni di oggettive di svantaggio e di sofferenza.

 

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