La volontà espressa dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, di pubblicare la carta Cnapi (Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee) tesa ad individuare i siti idonei ad ospitare il deposito unico di scorie nucleari e nello specifico i rifiuti radioattivi a media e bassa attività, quelli che si producono ogni giorno: reagenti farmaceutici, mezzi diagnostici degli ospedali come la risonanza magnetica nucleare, terapie nucleari, radiografie industriali, deve allertare la nostra Regione ed i Sindaci dell’intero territorio lucano.
Bene hanno fatto il Presidente Pittella e l’Assessore Regionale all’Ambiente ed Energia, Francesco Pietrantuono a dichiarare con fermezza la contrarietà ad ospitare un sito unico qui in Basilicata.
Abbiamo lavorato alacremente nello scorso mese di agosto con l’assessorato, con l’Anci e con tutti i Sindaci, presentando osservazioni alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, motivando nel merito le correzioni da fare al Programma, per scongiurare il rischio di avere un Deposito Unico in Basilicata.
Ero, come cittadino, fra i centomila che parteciparono alla marcia di protesta del popolo lucano contro l’improvvisa decisione del Governo. Per queste ragioni e non solo, a maggior ragione oggi, ribadisco la netta contrarietà mia, in qualità di Sindaco e dell’intera Giunta, certo di interpretare altresì il pensiero della comunità di Policoro, all’eventuale realizzazione del sito unico di stoccaggio delle scorie nucleari in territorio lucano.
L’intera area del Metapontino e le istituzioni di queste comunità lavorano incessantemente ogni giorno per generare condizioni di crescita e di sviluppo puntando fortemente su quelli che sono i punti di forza: Turismo, Agricoltura e soprattutto la valorizzazione della bellezza dei luoghi. Intendo proporre al tavolo intercomunale dei Sindaci, di recente costituito per la vicenda ITREC, l’approvazione di una nota congiunta in difesa delle eccellenze di questo territorio oltre che convocare un Consiglio comunale al cui O.d.g. sarà posta l'inquietante questione.
La creazione di un deposito unico di scorie nucleari in Basilicata sarebbe un chiaro segno irreversibile di miopia politica e di mortificazione di un territorio, perché significherebbe vanificare i tanti sforzi e sacrifici fatti in questi decenni. Inoltre mi sento di dire che sarebbe ingeneroso nei confronti della Basilicata pensare di chiedere un ulteriore sacrificio, essendo la nostra Regione, in assoluto, la più generosa nei confronti del sistema Paese in riferimento alle estrazioni petrolifere ed ai problemi ambientali prodotti a danno dell’intera comunità lucana.
Per queste ragioni, dico con forza NO! ad un’ipotesi del genere.