animazione.gif

iphone-518101_960_720-600x400.jpg

L’uso dei social e delle nuove tecnologie in ambito didattico è tuttora oggetto di un dibattito tra chi li considera uno strumento che potrebbe facilitare l’apprendimento e chi resta fermamente contrario, sopratutto in riferimento all’uso dello Smartphone e, conseguentemente, delle applicazioni in esso installate. 

Un esempio positivo, tuttavia, arriva da una docente di lettere, che presta servizio a Bologna, come riferisce Repubblica.it

La docente, nel dare la buonanotte ai suoi studenti tramite WhatsApp, spiega loro ogni sera il significato di un vocabolo.

“Ciao ragazzi, la parola di stasera è: abisso. Significa profonda voragine, viene dal greco: luogo senza fondo. Buonanotte!”. Appena prima di cena la professoressa di italiano Carla Romoli invia il suo WhatsApp agli studenti, due classi di seconda media alle Lavinia Fontana di Bologna, con la parola della sera.”

Così, la docente ha trovato una modalità di comunicazione e uno strumento gradito agli studenti e utilizzato contemporaneamente a scopi didattici.

La docente, dunque, sembra essere sulla stessa lunghezza d’onda del Ministro Fedeli che, com’è noto, ha autorizzato l’utilizzo dello Smartphone a Scuola, emanando un decalogo per il suo impiego.  (orizzontescuola.it)