animazione.gif

di laura.jpg

ROBERTA DI LAURA

Ballerina professionista, Membro del Consiglio Internazionale della danza di Parigi. Si è esibita sui più importanti palcoscenici internazionali. Si racconta in questa intervista, che ha rilasciato a Policorotv.it.   


Come è nata la tua passione per la danza e quando hai capito che sarebbe diventata, per te, “una professione” ?

Ho sempre amato muovermi a ritmo di musica fin da piccolina. Già la prima lezione di danza fu per me un chiaro segnale che quest’arte mi avrebbe accompagnata per tutta la vita.
 
Quando ti sei esibita per la prima volta su un palco?

La prima esibizione di danza classica da solista è stata intorno ai 6 anni in occasione del saggio di fine anno.
         
Ci parli del legame speciale che ti lega alla Germania e della grande possibilità per una ballerina di “iniziare una carriera all’estero”?

La Germania mi sta regalando grandi soddisfazioni ed emozioni legate a molti spettacoli, eventi e progetti fotografici che si stanno sviluppando in diverse città tedesche. Di sicuro per una ballerina, così come in altre professioni, è molto importante avere la possibilità di costruire una carriera all’estero perché ciò permette di vivere esperienze nuove, confrontarsi con ambienti diversi ed arricchirsi dal punto di vista umano ed artistico.

“Ballerina Project Berlin”: bellissime le foto.  Ci parli di questo particolare progetto fotografico?

L’anno scorso fui scelta dal fotografo Renè Bolcz per posare per il suo progetto fotografico “Ballerina Project Berlin” grazie al quale ho avuto la possibilità di posare nei posti più belli della città di Berlino. Il servizio fotografico poi è stato presentato nel corso del Congresso Mondiale di Ricerca sulla Danza svoltosi all’Opera Nazionale di Lviv in Ucraina.

“Travelling  Ballerina Project”: un progetto che potremmo definire “il tour del balletto classico on the road”?  Ce lo racconti?



Si tratta di un tour ‘on the road’ nelle principali città d’Europa. I luoghi dello spettacolo non saranno i classici teatri ma piazze, strade e l’esterno di monumenti significativi delle città in cui i balletti di repertorio sono ambientati. Esso prevederà l’esecuzione di diversi ‘pezzi’ tratti dai principali balletti di repertorio ambientati nelle città in cui si svolge la trama del balletto. La prima tappa è stata a Colonia con “Giselle” noto balletto ambientato nella Renania.

Hai calcato importanti palcoscenici internazionali e dal 2013 sei membro del prestigioso “Consiglio Internazionale della danza”di Parigi. Di cosa si occupa questa organizzazione?

È l’organizzazione mondiale per tutte le forme di danza e si occupa della diffusione e promozione di quest’arte a livello internazionale. È stata fondata nel 1973 ed è riconosciuta dall’UNESCO.


C’è una giornata internazionale della danza?

Certo. Si festeggia il 29 Aprile

La tua famiglia ti ha sostenuto in questa scelta e quali consigli puoi dare a dei genitori che hanno dei figli aspiranti ballerini?

La mia famiglia mi ha sempre sostenuta ed appoggiata nel mio percorso da ballerina. Il consiglio più importante per tutti i genitori è quello di prestare molta attenzione nella scelta di un insegnante competente che possa garantire uno studio qualificato e professionale ai propri allievi.


C’ è un ringraziamento particolare che vuoi rivolgere a qualcuno?

Un semplice GRAZIE, ma con il cuore, a tutti coloro che hanno creduto sempre in me permettendomi di vivere esperienze, emozioni e sogni che non avrei mai immaginato.

Quali sono le maggiori difficoltà che incontra una ballerina nel danzare: è più delicato e faticoso il ruolo della donna rispetto a quello dell’uomo?

Sono due tecniche diverse ma entrambe difficili ed impegnative. La donna lavora maggiormente sulla tecnica delle punte e sullo sviluppo dell’abilità tecnica unita alla grazia mentre l’uomo si concentra maggiormente sulla tecnica dei salti
 
Secondo te, quali sono le qualità che non possono mancare in una giovane danzatrice? 
E  quali consigli puoi dare a chi decide di intraprendere questo percorso?


Passione, determinazione e costanza. Il consiglio principale è quello di non lasciarsi  mai abbattere da tutte le difficoltà che si incontrano in questa difficile carriera, vivere i sacrifici con coraggio e credere sempre in se stessi.

Quale episodio ricordi, maggiormente, con piacere nella tua carriera professionale?

Tutte le esperienze che ho vissute fino ad ora sono state uniche ed ognuna mi ha insegnato qualcosa oltre a lasciarmi dei ricordi meravigliosi. Un posto particolare nel mio cuore è riservato al “Premio Crisalide Città di Valentino”ricevuto nel 2015 che ha dato una svolta nel mio percorso da ballerina e grazie a cui la mia carriera ha preso una strada davvero fortunata.

Hai un desiderio o un sogno che ancora non sei riuscita a realizzare?

L’unico sogno che ho è quello di poter continuare a vivere la danza a 360° vivendo le piccole e grandi emozioni che mi regala non solo in scena ma anche nella vita di tutti i giorni.

Con quale coreografo ti piacerebbe lavorare? E con quale ballerina ti piacerebbe danzare? 


Non ho preferenze. Credo che ogni incontro lavorativo sia un momento di crescita e confronto fondamentale per un artista. Tutte le collaborazioni vissute mi hanno insegnato molto e quelle che verranno saranno di sicuro altri momenti significativi. 


C’è una ballerina, in particolare, alla quale ti ispiri?

Svetlana Zakharova, étoile del Bolshoi di Mosca.

C'è un balletto, al quale sei particolarmente legata?

Il Lago dei Cigni di sicuro è uno dei balletti più belli e difficili ma tutti i ruoli dei balletti di repertorio hanno una propria particolarità e danzandoli si vivono emozioni sempre diverse.

Cosa pensi della danza in Italia?

La danza in Italia non è molto valorizzata, ci sono pochi spazi che la ospitano e nei teatri le produzioni sono poche e il ricambio generazionale procede lentamente. Ma si suol dire che “la speranza è l’ultima a morire” per cui mi auguro che anche in Italia la danza possa avere un futuro migliore.

C’ è molta competizione tra colleghe? 

Si. Così come in ogni campo professionale l’invidia e la competizione sono molto forti. Credo che la cosa fondamentale sia andare avanti per la propria strada senza sentirsi migliori di nessuno e cercando di superare solo se stessi.

Ci racconti la tua giornata “tipo” e quante ore al giorno dedichi alla danza? Segui una dieta e un allenamento particolare?

Mi alleno tutti i giorni per due ore e alterno l’allenamento allo studio. Purtroppo nella danza a volte c’è il problema dell’anoressia dovuto all’esigenza di contenere il peso. Ma per danzare bene è fondamentale essere in buona salute, l’anoressia è la prima nemica di una ballerina.  Io non seguo una dieta mangio un po’ di tutto seguendo un’alimentazione equilibrata ma senza privarmi di qualche piccolo “peccato” di gola.

Quali sono le tue passioni, oltre alla danza?

Musica, viaggiare e la fotografia.

Cosa ti aspetti dal futuro e, soprattutto, quali saranno i tuoi progetti futuri?


A breve sarò di nuovo in Germania per il progetto “Tanzen auf der Donau”, poi la danza mi porterà in diverse città in Italia e ovviamente nella mia amata Puglia, poi nel Regno Unito, Taiwan ed India ma al momento non svelo altro.

Roberta Di Laura
Sito Ufficiale: http://robertadilaura.weebly.com/

Intervista di Antonella Domenica Gatto