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gdf (101).jpgI Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Matera, al termine di due articolate verifiche fiscali nei confronti di altrettante società agricole operanti anche nel settore della produzione e cessione di energia elettrica da fonti fotovoltaiche, hanno constatato e, quindi, segnalato all’Agenzia delle Entrate di Matera, elementi positivi di reddito sottratti a tassazione per complessivi 2,5 milioni di euro.
Oltre a non aver risconosciuto le caratteristiche proprie di società agricola e con esse il peculiare e vantaggioso regime fiscale che determina il reddito su base catastale, i finanzieri hanno rilevato una serie di atti giuridici posti in essere dagli imprenditori coinvolti, non per finalità economiche, gestionali o di altro genere, ma per finalità essenzialmente fiscali.
In particolare le operazioni anomale avevano quale obiettivo la realizzazione di vantaggi fiscali indebiti attraverso l’interposizione a titolo esclusivamente personale dell’unico socio e amministratore di ciascuna delle due predette società, nella gestione di un rilevante debito nei confronti di una terza società. Tale interposizione ha evitato l’insorgenza di una “sopravvenienza attiva” tassabile che si sarebbe manifestata nella contabilità delle società ispezionate nell’ipotesi in cui tale debito fosse stato liquidato e gestito direttamente dalle stesse.
Si è così configurato un abuso del diritto, disciplinato dall’art.10-bis della Legge 27 luglio 2000, n.212, nota come “statuto del contribuente”.
L’abuso del diritto configura comportamenti che pur formalmente corretti, sono realizzati dal contribuente al fine, esclusivo o principale, di conseguire vantaggi fiscali.