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Per il consigliere regionale “è solo la punta dell’iceberg del più profondo disagio abitativo che non riguarda solo cittadini extracomunitari e stranieri ma un numero sempre maggiore di italiani”

(ACR) - “La situazione di profondo degrado sociale che emerge dall’operazione compiuta a Policoro  dalla Compagnia della Guardia di Finanza è solo la punta dell’iceberg del più profondo disagio abitativo che non riguarda solo cittadini extracomunitari e stranieri ma un numero sempre maggiore di italiani”.E’ il commento del consigliere regionale Paolo Castelluccio che evidenza come, solo  in provincia di Matera, ci sono 5.277 famiglie considerate da un rapporto Nomisma per conto dell’Ater di Matera ‘a disagio abitativo’ perché con mutuo o canone di fitto superiore al 30 per cento del reddito familiare. E sempre in provincia di Matera le famiglie in graduatoria utile in attesa di un alloggio di edilizia residenziale pubblica sono 887 mentre gli alloggi assegnati sono 3.996 e con 176 alloggi potenzialmente utilizzabili (60 per nuclei in decadenza, 81 alloggi sfitti, 35 occupati abusivamente) per le famiglie in graduatoria e un turnover annuo pari a circa 15 nuclei familiari, sarebbero necessari 36 anni ad assorbire tutte le famiglie”. “Dunque se il caso di Policoro – continua - oltre ad essere un segnale che esistono sacche di emarginazione e povertà anche in una città considerata ‘ricca’ per reddito pro-capite, è un misto tra varie attività illecite che riguardano persino l’immigrazione clandestina, il problema centrale resta quello di accelerare ogni programma di edilizia residenziale pubblica oltre a mettere in campo azioni dirette alla rimozione degli ostacoli di natura economica e sociale che si presentano nelle diverse fasi della vita familiare.  E sempre a Policoro vale per tutti l’esempio del ‘Contratto di Quartiere II’, all’interno del programma di riqualificazione del quartiere Iazzo – Ricino, che si trascina dal lontano 2002 tra intese istituzionali, adempimenti burocratici e finanziamenti con il contagocce”.

“Come già si sapeva da qualche settimana, sul cosiddetto programma periferie – conclude Castelluccio - il governo ha deciso di andare diritto per la sua strada e differire al 2020 l'efficacia delle convenzioni concluse e di conseguenza tagliando fondi ai Comuni destinati ad opere edilizie di urbanizzazione. La mannaia del governo contribuirà ad acuire il disagio abitativo”.

L.C.