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Lo Scout Speed, inizialmente in dotazione alle Forze dell’Ordine nel Centro- Nord Italia, è comparso di recente sulla Strada Statale 106 e, precisamente, nel tratto di strada di competenza del Comune di Villapiana. Si tratta di un nuovo sistema di controllo della velocità installato a bordo di un’automobile che non viene segnalato ed, invece, dovrebbe esserlo anche alla luce di numerose sentenze in materia. In qualche caso gli automobilisti potrebbero trovare sul tratto stradale la segnaletica utilizzata per indicare la presenza di un autovelox “a postazione mobile”, che, tuttavia, non consente una precisa identificazione di questo apparecchio. Lo Scout Speed viene, in ogni caso, utilizzato con la presenza e sotto il diretto controllo dell’agente di polizia. E’ bene precisare come questo apparecchio possa operare sia con la pattuglia in movimento, che con l’auto ferma, riuscendo a rilevare la velocità in entrambe le direzioni, fino a tre corsie, e fino alla velocità di 270 km. L’apparecchio, oltre ad un radar ed a una telecamera, è dotato di un illuminatore all’infrarosso che ne consente l’utilizzo, anche, nelle ore notturne. Il radar, che trasmette energia in radiofrequenza a 34,7 GHz, riceve l’energia riflessa dal veicolo “sotto controllo” ed invia il risultato della differenza di frequenza al computer. Quest’ultimo riesce a calcolare la velocità del veicolo in funzione della velocità dell’auto su cui si trova l’apparecchio, e a stabilire un’eventuale violazione. Attraverso la rilevazione della targa l’autovelox riesce, in tempo reale, a controllare anche se l’auto è regolarmente assicurata e sottoposta a revisione, la presenza di un eventuale fermo amministrativo o del veicolo nella banca dati di quelli rubati. Per ogni violazione vengono memorizzati tutta una serie di dati: data, ora, posizione GPS, velocità rilevata, limite di velocità, modalità di funzionamento, codice di identificazione dell’apparecchio, la targa dell’auto su cui è installato, la denominazione dell’ente accertatore e i nomi degli operatori. E’ consigliabile, in ogni caso, rispettare i limiti di velocità perché questo apparecchio riesce ad archiviare 10 mila fotogrammi, fino a cinque foto per ogni accertamento, per un totale di duemila violazioni. Agli automobilisti viene, anche, garantita “una certa riservatezza” in quanto anche in caso di ripresa frontale lo strumento, grazie ad un illuminatore IR ed un filtro sulla telecamera, non permette il passaggio di frequenze diverse dalla luce infrarossa. In tal modo il parabrezza viene oscurato, divenendo “non visibile”. In ogni caso se dall’esame delle risultanze fotografiche dovessero apparire soggetti non coinvolti nell’accertamento dell’infrazione, il comando di polizia, in caso di accesso agli atti, “dovrà oscurare le parti di fotogramma coinvolte”. Gli automobilisti che dovessero commettere un’infrazione possono, inoltre, controllare se nel verbale redatto è stata riportata l’indicazione relativa alla taratura, che deve avvenire una volta l’anno in un laboratorio specializzato e accreditato. Inoltre, questo apparecchio consente la contestazione immediata, principio a cui troppo spesso derogano gli agenti di polizia appellandosi alla circostanza che “il veicolo è a distanza dal posto di accertamento o non può essere fermato in tempo utile o nei modi regolamentari”. In realtà la violazione potrebbe e dovrebbe essere contestata sul posto.

Antonella Domenica Gatto