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di bello-min.jpgdi PINO PERCIANTE

MONTEMURRO (POTENZA) - I sindaci dell’area vogliono vederci chiaro. Non si fidano. Non si sentono rassicurati dalle analisi dell’Arpab (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Basilicata) che hanno escluso la presenza di idrocarburi nella diga del Pertusillo. Nell’invaso, nei giorni scorsi, era apparsa una vasta macchia marrone di fronte alla quale in tanti avevano lanciato l’allarme chiedendo lumi sull’origine di quella chiazza. L’Arpab ha spiegato che il fenomeno era dovuto alla presenza di alghe, così come aveva fatto alcuni anni fa quando sempre nel Pertusillo si era verificata una morìa di pesci. In quell’occasione l’agenzia sottolineò che tutto era imputabile al proliferare della cosiddetta «alga cornuta» all’interno dell’invaso.
Lo scetticismo sull’assenza di inquinanti certificata dall’Arpab campeggia anche nel mondo dell’associazionismo ambientalista. E c’è chi ha deciso di commissionare analisi a laboratori privati specializzati come Giuseppe di Bello, presidente di «Liberiamo la Basilicata».

Sono arrivati i primi dati e non sono per niente rassicuranti. In estrema sintesi, le analisi hanno evidenziato che il Bod, vale a dire la richiesta biochimica di ossigeno, è nove volte oltre il limite fissato dalla normativa. «Leggere che il Bod – spiega Di Bello – misura 28, 6 milligrammi litro quando la soglia di attenzione è di tre, spaventa abbastanza. Perché quel 28, 6 non è solo un numero, è inquinamento, la qualità dell’acqua è compromessa. Tanto che il chimico del laboratorio scrive che non è adatta ad essere potabilizzata e quindi bevuta». Il «verdetto» del laboratorio privato (con sede in Calabria) è di quelli da mettere i brividi: «Limitatamente ai parametri analizzati, il campione risulta non conforme alle caratteristiche di qualità per acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile».

«Abbiamo fatto i campionamenti – precisa Di Bello – solo alcuni giorni dopo la comparsa delle macchie scure sulla superficie del lago e in zone dove l’acqua non aveva cambiato colorazione. Questo proprio per evitare di essere tacciati di allarmismo. Siamo semplicemente preoccupati per la situazione ambientale del lago. Molto preoccupati. E abbiamo deciso di far fare delle controanalisi pagandole di tasca nostra. I risultati? Beh, eccoli qui. L’acqua è peggiore di quella che esce da uno scarico post depuratore fognario. Ci sono anche metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici. Una volta per tutte vorremmo la verità su ciò che si annida nel Pertusillo, invaso che, lo ricordiamo, fornisce acqua a Puglia e Basilicata».
L’associazione «Liberiamo la Basilicata» - che ha catalizzato la collaborazione di altri movimenti e circoli organizzati su tutto il territorio lucano - attende ora gli esiti sulle fioriture algali e sui pesci. (Gazzetta del Mezzogiorno)