“La crisi idrica che gli agricoltori del Metapontino stanno vivendo è gravissima perché compromette la produzione e, per di più, dopo la recentissima crisi di mercato che ha mandato in fumo gran parte della produzione 2016. Guai ad assuefarsi all’idea che l’agricoltura lucana sia destinata al fallimento. L’obiettivo dell’Ugl è salvare le imprese agricole che assicurano per mesi migliaia di posti di lavoro “.
Per il segretario provinciale Ugl di Matera, Pino Giordano, “oggi incontrando nella Casa Comunale di Montalbano Ionico, il Sindaco Avv. Piero Marrese, abbiamo ribadito forte la nostra posizione di cui, l’Ugl interviene su questo tema ritenendo che il settore primario sia la locomotiva economica di tutti gli altri settori e questa Regione non può permettersi di trascurare l’agricoltura. La nostra organizzazione è molto convinta che il problema dell’approvvigionamento idrico alle imprese agricole non sia solo frutto di una scarsità della risorsa ma soprattutto frutto della disorganizzazione e della mancanza di comunicazioni esatte da parte del Consorzio di Bonifica. Come o.s. – ha proseguito Giordano - , nella giornata di ieri, abbiamo partecipato ad un incontro tra i sindaci della fascia Jonica-Metapontina per affrontare questa emergenza e per sollecitare il Consorzio di Bonifica e la Regione Basilicata affinchè si garantiscano almeno i livelli minimi essenziali di approvvigionamento alle imprese agricole che rischiano, a questo punto, la definitiva scomparsa. Oggi, come anticipato, l’Ugl da Montalbano ha preso atto che Marrese già da diverse settimane sta seguendo l’evolversi della crisi idrica e che quotidianamente sta svolgendo un lavoro istituzionale in sinergia con la Regione Basilicata e verso il Consorzio di Bonifica affinché ci siano più precise comunicazioni e garanzie verso la base degli agricoltori. Ho ripetuto all’Amministrazione Ionica che non è solo Montalbano a subirne ma sono a rischio le produzioni colturali di centinaia di ettari di terreni situati nei comuni di Rotondella, Tursi, Colobraro, Bernalda, Nova Siri e Policoro. Varietà precoci di albicocche e pesche rischiano di non essere raccolte a causa della mancanza di acqua per l’irrigazione, che da diverse settimane non viene più assicurata dal Consorzio di Bonifica. Con Marrese – aggiunge Giordano – si è condiviso che deve mettersi mano finalmente ad una programmazione corretta e a tempo debito, per evitare che come al solito anche i cittadini agricoltori siano abbandonati a se stessi con la situazione ch’è drammatica e, non è concesso al Consorzio risponde a sua volta giustificandosi parlando di rotture nelle condotte. I nostri agricoltori sono ormai una categoria abbandonata a se stessa perché, nonostante i contratti di fornitura stipulati obblighino il Consorzio a fornire l’acqua dal 1 aprile, ad oggi l’acqua non viene loro fornita; come Ugl chiediamo allora, di chi le responsabilità? Se ci sono delle rotture nelle condotte, i controlli, la manutenzione e gli eventuali interventi di riparazione per evitare le perdite non si fanno d’estate ma si programmano in anticipo, e la disorganizzazione di chi non si occupa delle enormi perdite di acqua d’inverno (quando l’acqua c’è) e che poi non sa o non riesce a rispettare il compito che le è assegnato non può essere pagata dai nostri agricoltori. A ciò và aggiunto il mancato dialogo e beghe tra Consorzio ed Ente Irrigazione perché l’agricoltura di tutta la fascia del Metapontino non può essere messa a rischio dai conflitti, dalle sovrapposizioni e dalla burocrazia e degli enti. Con l’auspicio che la crisi rientri nelle prossime ore, come Ugl saremo dalla parte degli agricoltori e dei sindaci: augurandoci un’unità sindacale tra le organizzazioni che rappresentano il mondo agricolo, vigileremo e verificheremo, come ben stà già facendo il Sindaco di Montalbano ionico Marrese, che venga utilizzata la massima trasparenza sull’utilizzo della risorsa idrica. Il mondo agricolo metapontino ed i suoi agricoltori – ha concluso, Giordano - hanno bisogno di interventi seri e ponderati in materia di gestione delle acque, non di provvedimenti emergenziali, tampone, irrazionali e dannosi”.