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Così il presidente di UPI Basilicata, Piero Marrese, ha commentato la notizia del provvedimento reso dal Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, che ha non solo accolto il ricorso della Regione campana contro il decreto dei ministri dell’Istruzione e del merito e del MEF con il quale si prevedeva la riduzione del numero delle autonomie scolastiche, ma ha anche rimesso gli atti alla Corte Costituzionale affinché affronti la questione di legittimità della norma.
“Tale pronuncia – ha rimarcato Marrese – potrebbe produrre effetti anche sulla nostra regione, una delle più interessate dalla contrazione del numero degli iscritti: per la Basilicata, infatti, il decreto sospeso prevedeva il taglio delle autonomie scolastiche da 110 a 84.
L’argomento è stato recentemente affrontato dai Consigli provinciali di Potenza e Matera che, oltre ad esprimere netta contrarietà all’applicazione dei nuovi coefficienti per il dimensionamento scolastico, avevano chiesto alla Regione Basilicata di impegnarsi in sede di Conferenza Unificata affinché, nelle regioni come la nostra con scarsa densità demografica, con la quasi totalità di comuni svantaggiati e con calo demografico, si prevedesse l’applicazione di coefficienti diversi per determinare il numero di istituzioni scolastiche e per istituto. A via Anzio fu anche chiesto di aggiornare le linee guida regionali per il dimensionamento per permettere il mantenimento di un numero ragionevole di istituzioni scolastiche sul territorio.
Oggi il TAR Campania sospende il decreto interministeriale: una decisione che fornisce speranze a tutti, Basilicata compresa, anche perché il giudice amministrativo ha rimesso alla Corte Costituzionale la questione di legittimità della norma.
Nell’attesa della pronuncia della Corte Costituzionale – ha concluso Marrese - dobbiamo proseguire nel lavoro istituzionale di tessitura di una rete che, prescindendo dall’appartenenza politica, possa mettere al riparo i nostri paesi dal rischio di perdere ulteriori avamposti dell’istruzione”.