Sento il dovere di esprimere qualche riflessione in merito all’annosa questione della rappresentanza di genere nella composizione della giunta comunale di San Fele, evidenziando come il principio non sia stato adeguatamente rispettato nonostante i tanti e innumerevoli sforzi normativi.
Facendo eco alla posizione assunta dal gruppo consiliare San Fele Futura, che ha visto l’elezione dell’unica donna attualmente presente in consiglio comunale, deploro l'approccio del Sindaco Donato Sperduto nel procedere alla formazione della giunta.
La tutela e l'applicazione del principio della parità di genere sembrano essere stati i veri perdenti delle recenti elezioni comunali di San Fele.
Nonostante, infatti, la competizione avesse visto concorrere ben 3 liste elettorali, 26 candidati consiglieri e 3 candidati al ruolo di sindaco, il nuovo consiglio comunale contempla al proprio interno un'unica donna, Giusy Di Giacomo, candidata sindaca per la lista San Fele Futura.
Condivido quanto espresso dai Consiglieri del gruppo San Fele Futura, secondo i quali il rispetto del principio di parità di genere non dovrebbe essere una semplice opzione politica, bensì un presupposto imprescindibile per le scelte amministrative. La questione della composizione della giunta comunale risulta, dunque, strettamente collegata a questa problematica.
Depreco l'operato del sindaco Donato Sperduto, il quale, nonostante l'assenza di donne elette in consiglio tra i banchi della maggioranza, avrebbe potuto senz’altro profondere maggiori sforzi per ampliare e per rendere più accessibile e plurale la giunta, inserendo requisiti meno stringenti e specifici di quelli che sono stati introdotti nell’Avviso pubblico da lui stesso indetto.
Qualcuno spiegherà, prima o poi, perché alle donne si chiede l’esame del DNA e agli uomini nulla; le prime devono dimostrare competenze, i secondi no.
Apprezzo e condivido il lavoro svolto dalla consigliera regionale alle pari opportunità Ivana Pipponzi e dall'onorevole Luana Zanella, esprimendo il suo impegno, fin da ora e per quanto di sua competenza, a far sì che ci sia una previsione legislativa più puntuale e incisiva, al fine di ottenere che il principio di parità di genere venga sempre - sostanzialmente e non solo formalmente - rispettato nelle istituzioni.
Allo stato attuale, l'unica strada percorribile per rispettare tale principio sarebbe quella di una nuova formazione della giunta comunale di San Fele, dove la presenza di una donna sarebbe un segnale forte per l’intera comunità, con la speranza che ciò avvenga nel più breve tempo possibile.
Alessia Araneo, Consigliera regionale M5S
Depreco l'operato del sindaco Donato Sperduto, il quale, nonostante l'assenza di donne elette in consiglio tra i banchi della maggioranza, avrebbe potuto senz’altro profondere maggiori sforzi per ampliare e per rendere più accessibile e plurale la giunta, inserendo requisiti meno stringenti e specifici di quelli che sono stati introdotti nell’Avviso pubblico da lui stesso indetto.
Qualcuno spiegherà, prima o poi, perché alle donne si chiede l’esame del DNA e agli uomini nulla; le prime devono dimostrare competenze, i secondi no.
Apprezzo e condivido il lavoro svolto dalla consigliera regionale alle pari opportunità Ivana Pipponzi e dall'onorevole Luana Zanella, esprimendo il suo impegno, fin da ora e per quanto di sua competenza, a far sì che ci sia una previsione legislativa più puntuale e incisiva, al fine di ottenere che il principio di parità di genere venga sempre - sostanzialmente e non solo formalmente - rispettato nelle istituzioni.
Allo stato attuale, l'unica strada percorribile per rispettare tale principio sarebbe quella di una nuova formazione della giunta comunale di San Fele, dove la presenza di una donna sarebbe un segnale forte per l’intera comunità, con la speranza che ciò avvenga nel più breve tempo possibile.
Alessia Araneo, Consigliera regionale M5S