È di oltre 7.000 euro il valore delle 210 banconote false sequestrate dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto a seguito di attività dirette a contrastare il fenomeno del cosiddetto “falso nummario”.
In tale contesto gli approfondimenti delle Fiamme Gialle tarantine sono stati finalizzati a ricostruire l’intera filiera del falso, partendo anche dal singolo detentore di banconota contraffatta, per individuare le eventuali ipotesi di reato connesse, quali la truffa e il riciclaggio.
La “classifica” delle banconote false sequestrate vede tra i primi posti i tagli da 20 euro (114 banconote per un valore di 2.280) e 50 euro (72 banconote per un valore di 3.600) seguiti da quello da 100 euro (15 esemplari per un corrispondente valore pari a 1.500 euro); nelle restanti posizioni figurano le banconote con tagli da 10 euro (7 pezzi) e 5 euro (2 pezzi). Non si registra invece la presenza di banconote da 200 e 500 euro.
Un significativo supporto alle indagini arriva anche dalle sinergie attuate con il Centro Nazionale Analisi (“C.N.A.”) della Banca d’Italia, che rimette periodicamente a questo Comando Provinciale le banconote già riconosciute false e sulle quali vengono esperiti approfondimenti investigativi utili a rilevare potenziali collegamenti con episodi criminosi che hanno interessato la provincia di Taranto.
Lotta alla criminalità economico - finanziaria e sicurezza in materia di circolazione dell’euro e degli altri mezzi di pagamento: sono queste le prerogative di legge affidate al Corpo per arginare l’immissione sul mercato di banconote e monete contraffatte, a tutela del corretto funzionamento dei mercati dei capitali e a salvaguardia della fiducia che il pubblico ripone nell’utilizzo della valuta.
Un comparto di specialità definito dal Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 177, nell’ambito della razionalizzazione delle funzioni di polizia e dei servizi strumentali, con il quale è stato affidato al Corpo il compito preminente della vigilanza del settore, affrontata nella duplice funzione di polizia economica e finanziaria e di polizia giudiziaria, quest’ultima volta alla ricerca, prevenzione e repressione dei correlati reati contro il patrimonio.
Contrastare la falsificazione dell’euro contribuisce ad accrescere l’affidabilità e la sicurezza della moneta unica, simbolo tangibile dell’unità europea.