Dopo sette anni dallo scorso, si rinnova l’invito alla cittadinanza a partecipare a questa seconda edizione del Potenza Basilicata Pride
22 agosto 2024- Concentramento iniziale in Piazza Prefettura, con corteo che sfilerà fino al Parco Baden Powell
Nella città di Potenza sentiamo l’esigenza di continuare a parlare ancora oggi di questi temi “difficili”, troppo spesso lasciati da parte, per far sì che la nostra comunità cittadina si senta coesa e accolta tutta in tutte le parti che la compongono.
Crediamo che una manifestazione come il Pride, che porta in piazza rivendicazioni di genere ed espressione, è quello di cui ancora oggi Potenza abbia bisogno.
Il tema che abbiamo individuato per quest’anno è proprio la libertà nel vivere il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere, fino ad arrivare alla scelta sul proprio corpo, argomento pesante e pressante e centro delle discussioni al giorno nostro.
La rivendicazione di genere nel 2024 è qualcosa che, a parer nostro, è ancora poco sentita in una piccola realtà come Potenza e ci auguriamo che, tramite questa nostra mobilitazione, si ri-inizi a parlarne ed interessarsi affinché tuttə si sentano rappresentatə e protettə nella propria città.
Il 22 Agosto il concentramento del corteo avrà luogo in Piazza Prefettura dalle 15:30 alle 16:30, per poi partire e attraversare via Pretoria, via Mazzini, via Angilla Vecchia e viale Firenze, arrivando infine al Parco Baden Powell dove avrà luogo la festa finale dalle 20 alle 23:30.
L’invito va a ogni cittadinƏ che sente sulle proprie spalle il peso di questi temi e ha la necessità di scendere in piazza per rivendicare, oggi più che mai, il diritto ad esistere di tutte le soggettività. INSIEME, POSSIAMO ARRIVARE AL CAMBIAMENTO!
Elena Pezzano dell’Unione degli Studenti Potenza
Qui di seguito, alleghiamo le riflessioni di Max Caggiano (direttore artistico del Potenza Basilicata Pride) riguardo all’evento:
L’iter autorizzativo è iniziato a Maggio ma tra festa patronale (che nel capoluogo lucano è molto sentita), elezioni amministrative e insediamento della nuova giunta, i ritardi sono stati numerosi.
Abbiamo sin da subito provato a coinvolgere tutte le realtà associative del territorio, per sviluppare un consenso il più ampio possibile, mantenendo il compromesso prossimo allo 0: abbiamo a rifiutato a gran voce l’appoggio di partiti e sindacati (se non studenteschi).
In effetti per noi organizzare un Pride completamente dal basso era un limite invalicabile, nonostante le ovvie difficoltà economiche (motivazione per la quale non abbiamo una madrina dell’evento). Ciò non significa rifiutare le istituzioni (che di fatti patrocineranno questa festa), ma non voler rendere questa battaglia una bandierina politica.
In una regione a rischio spopolamento come la Basilicata non basta rivendicare i diritti di una singola porzione di minoranze, è invece necessario ribadire con forza che le persone da qui vanno via non solo per studio o lavoro, ma anche perché non si sentono accolte e protette all’interno della propria comunità. Ciò non vale solo per le differenze di orientamento sessuale e identità di genere, ma anche per tutte quelle donne e ragazze che vedono il loro diritto all’aborto negato da una inspiegabile obiezione di coscienza diffusa, e per chi, sopravvissutǝ a una traversata nel mediterraneo, arriva in Basilicata e trova la morte in un CPR: la nostra è un’idea trasversale di libertà che non può prescindere da una consapevolezza territoriale e ambientale.
Per questo abbiamo deciso di racchiudere questi concetti in un Pride europeo e trasmetterli anche a livello artistico, dove Lady Gaga si fonde con Len Faki, l’eurodance viene mixata con la techno e con la trance.
Anche la scenografia seguirà quest’idea di commistione culturale, che si badi, non è appropriazione, ma il sogno di un villaggio globale etico e autodeterminato: partendo dalle idee di McLuahn arrivare al paradigma della complessità di Egar Morin.
Infatti il consenso trasversalmente ricevuto, e di cui ringraziamo ogni singola persona, associazione, professionista, ci rende orgogliosǝ di aver creato dei ponti tra società civile, istituzioni e terzo settore non solo per far si che la nostra regione “accetti” le persone LGBT+ -che poi accettare cosa?-, ma anche e sopratutto che si crei una coscienza sociale e politica e ambientale capace di superare le differenze e di rendersi trama di un tessuto sociale sfilacciato e segnato da anni di lassismo istituzionale oltre che di lotte per il potere.
Noi ragazzǝ di UdS, primi promotore del Potenza Basilicata Pride, crediamo che il Pride, nella nostra città e nella nostra regione, debba essere un chiaro richiamo verso chi, ancora ad oggi, crede che non tutti i corpi e non tutte le persone meritino di esistere, un segnale d’aiuto verso quelle soggettività che negli anni si sono sentite sempre più messe da parte e hanno visto perdere valore alle proprie battaglie.
“Pride” per noi è anche aver organizzato questa festa, siamo orgogliosə di esserci riuscitə, dopo anni, perchè nonostante tutto, in una realtà provinciale come la nostra, credere di organizzare la festa di tuttə, senza discriminazione alcuna, è stato ed è tanto difficile.
Partendo dal basso, dalla voce degli studenti, delle persone messe da parte, vogliamo far capire che no, per noi Pride non è la mera manifestazione dove si sfila, ma per noi Pride è un processo che deve portare la comunità a riunirsi, in un territorio dove le spaccature, dovute spesso alla politica o alla mentalità provinciale, sono dietro l’angolo.
Ci auguriamo che le persone che parteciperanno a questa grande festa, capiscano e analizzino il fatto che non sfiliamo in nome di qualcunə o solo per qualcunə, ma sfiliamo per rivendicare di esistere, nonostante molto spesso ci venga inculcata l’idea che è meglio stare da parte, partire, andare fuori, invece che lottare per il proprio territorio.
Con tutta la rabbia e tutto l’amore del mondo scenderemo in piazza giovedì 22 a Potenza, augurandoci che questa rabbia venga canalizzata correttamente e trovi sfogo in una meraviglia.