Dalla data di deposizione del 02 luglio avvenuta in territorio di Maratea località Fiumicello, a 52 giorni dalla stessa deposizione, si è assistito alla schiusa del nido monitorato e protetto da personale di progetti in essere.
Lo comunicano i responsabili Colucci e Cirelli del CRTM del WWF ITALIA, nell’ambito del progetto Ministeriale alla sua quindicesima annualità "Golfo di Taranto e Tirreno meridionale" e progetto LIFE Turtlenest Legambiente 2023/2027, rappresentato dalla referente Di Santo del locale circolo di Maratea.
Il sito di deposizione era stato identificato lo scorso 2 luglio dai ricercatori e volontari del CRTM - Centro Recupero Tartarughe Marine regionale del WWF Italia, grazie alla puntuale segnalazione di un papà in compagnia del proprio figlio. Identificate le tracce di emersione lasciate da un grosso individuo di Caretta caretta, venivano allertate la Capitaneria di Porto di Maratea e il personale del CRTM regionale del WWF Italia di Policoro, che nelle ore successive ne accerta la deposizione, provvedendo alla messa in sicurezza del sito in collaborazione con referenti territoriali e di progetto.
Presenti lungo le coste marateote da oltre un decennio, i ricercatori del CRTM WWF Italia assicurano, in collaborazione con la Capitaneria di Porto, l’Amministrazione comunale e le Associazioni coinvolte, le diverse azioni di conservazione di questi preistorici rettili marini come, soccorso, cure veterinarie, stabulazione e reintroduzione in mare, oltre alle citate azioni di monitoraggio a difesa delle nidificazioni, oggi sempre più minacciate da fattori antropici costieri, composizione chimico/fisica degli arenili e inquinamento generico da plastiche e idrocarburi.
Questo importante lavoro eseguito negli anni dal WWF Italia ha portato nel tempo attraverso attività di sensibilizzazione, referenti di progetti specifici e Associazioni di categoria come l’insostituibile Imp. di Pesca del litorale tirrenico marateota quali vere sentinelle del mare, al recupero e alla cura di numerose decine di individui adulti e subadulti come le tante attività ad oggi realizzate sui siti di nidificazione. Eventi di nidificazione, peraltro, in crescita negli ultimi anni nel contesto regionale lungo le due distinte coste della Basilicata.
Infine, a conclusione delle citate attività sabato 24 agosto alle prime luci dell’alba, i ricercatori WWF e volontari territoriali come il referente di progetto WWF M. Chiappetta e la dott.ssa R. Di Santo referente Legambiente, hanno effettuato il Digging (apertura del sito di deposizione) e relativa raccolta dati presso l’area di schiusa, segnato da un ennesimo risultato non positivo, causato esclusivamente da avverse condizioni meteo, granulometria poco idonea delle spiagge come antropizzazione delle spiagge e cattivo deflusso delle acque piovane.
L’evento dimostra quanto la riduzione degli habitat idonei alla nidificazione di Caretta caretta e il riscaldamento globale, in particolare dei mari e degli oceani, sono tra le cause principali per cui sempre più nidi vengono rinvenuti in luoghi e\o condizioni non idonee e quindi a rischio.
Pertanto, la stessa “Conservazione” di una specie passa necessariamente dalla tutela dei suoi habitat prioritari e dunque per le tartarughe marine l'importanza degli arenili sabbiosi è imprescindibile, così per gli Habitat marini e costieri, la conservazione della sua biodiversità dipende da una corretta pianificazione e gestione territoriale a tutela delle proprie coste come della sua diversità ambientale.
I ricercatori del WWF Italia certi che solo coinvolgendo chi gestisce il territorio, anche costiero e le relative attività socio-economiche, come coloro i quali vivono a vario titolo i servizi offerti nei diversificati luoghi e paesaggi, potremmo evitare gravi negligenze e gravi danni ambientali, auspicando che le nostre attività prodotte nel tempo lungo la costa di Maratea, possa essere un riconosciuto valore aggiunto alla nascita della tanto attesa Riserva Marina, valore inestimabile per il territorio a tutela e conservazione degli ambienti naturali patrimonio di Maratea e dell’Umanità.
A questo proposito, i ricercatori e i volontari del CRTM WWF Policoro nell’ambito del progetto Golfo di Taranto e Tirreno Meridionale continueranno a monitorare i restanti siti ancora attivi come Nova Siri e Metaponto per la Basilicata, Castellaneta, Ginosa, Taranto e Maruggio per la Puglia, in attesa che tutte le restanti tartarughe fuoriescono dalle diverse camere in schiusa, per poi come da protocollo, eseguire i diversi “digging”, indispensabili alla puntuale raccolta dati nazionale coordinata dal Ministero Ambiente e da ISPRA.
Si ringraziano tutti gli organi di stampa, le diverse Capitanerie di Porto per competenza, Amministrazioni comunali, Associazioni del territorio di riferimento, i volontari e tutti coloro che a vario titolo condividono e contribuiscono alla buona riuscita delle diverse attività legate alla tutela e alla conservazione della specie Caretta caretta, alla tutela delle sue deposizioni come degli ambienti costieri italiani e del Mediterraneo.