Saranno due gli appuntamenti con il maestro ritrovato della grande Scuola Napoletana del Settecento, prodotti in collaborazione con la Biblioteca e Complesso dell’Oratorio dei Girolamini di Napoli
Dopo aver riscoperto negli anni scorsi Trabaci e Ricchezza, anche per il 2024 il Festival Duni dedica una parte importante del suo programma ad un esponente della “scuola napoletana” di origini lucane: venerdì 20 settembre alle ore 20:00 nelle sale del Museo Archeologico Domenico Ridola di Matera e sabato 21 settembre alle ore 11:00 nella Chiesa monumentale dei Girolamini di Napoli, saranno eseguite le opere sacre di Giacomo Sarcuni dall’Orchestra barocca del Festival Duni con le voci di Annamaria Sarra, Angelica Disanto, Gianna Racamato, Stefano Colucci e Beppe Naviglio, sotto la direzione del maestro Francesco D’Orazio. Prima del concerto, in collaborazione con l’Università della Basilicata, il “Progetto Sarcuni” sarà presentato da Dinko Fabris insieme alla sua ideatrice, Filomena Sarcuni, in un incontro dedicato alla memoria di Pietro Andrisani che fu il pioniere della ricerca sui musicisti lucani antichi.
Il direttore artistico del Festival Dinko Fabris, musicologo di fama internazionale e docente di musicologia presso l’Università della Basilicata, ha promosso con il fondatore Saverio Vizziello fin dal 2018 una sistematica azione di riscoperta dei compositori lucani ed in particolare materani, che hanno prodotto musica di rilievo durante il loro tempo come nel caso di Donato Ricchezza, nato a Matera nel 1651, il cui Nabucco, oratorio a cinque voci diretto da Florio, ha aperto l’edizione 2023 del festival. L’interesse è quest’anno catturato dal caso di Giacomo Sarcuni. Anche lui nato a Matera nel 1690, il quale dopo gli studi nella capitale Napoli divenne uno dei più apprezzati maestri della “scuola napoletana” del Settecento, cadendo poi nell'oblio fino ai nostri giorni.
I due concerti sono prodotti in collaborazione con la Biblioteca e Complesso dell’Oratorio dei Girolamini di Napoli che conserva molte delle musiche composte da Giacomo Sarcuni, nell’ambito della Rassegna “Tempio Armonico” diretta da Antonio Florio e sostenuta dalla Direttrice Antonella Cucciniello. Si tratta di una delle biblioteche più belle e ricche del mondo, il cui Fondo musicale contiene migliaia di manoscritti e stampe uniche, un vero tesoro per la storia della musica meridionale italiana. Tra questi libri si trovano molte partiture di autori i lucani, inedite e di grande valore, come è stato per Giovanni Maria Trabaci da Irsina oltre a Gregorio Strozzi da Sanseverino, Ricchezza e ora Sarcuni.
Ad eseguire le opere di Sarcuni è chiamata l’Orchestra barocca del Festival Duni, nata dalla volontà di eseguire in maniera filologica le opere ospitate durante il festival e di formare a livello locale musicisti specializzati nell’uso di strumenti storici e prassi esecutiva filologica, formazione affidata al maestro Francesco D’Orazio che da anni coltiva, accanto alla musica contemporanea, la pratica barocca per giovani allievi. Un cast vocale di eccezione eseguirà i brani sacri di Sarcuni, alcuni in prima esecuzione moderna: i soprani Anna Maria Sarra e Angelica Disanto, il mezzosoprano Gianna Racamato, il tenore Stefano Colucci e il basso Beppe Naviglio, professionisti di rilievo internazionale, dall’intensa attività concertistica con all’attivo registrazioni per le più importanti etichette di settore. Lo stesso direttore D’Orazio, inoltre, eseguirà il virtuosistico Concerto per violino di Giambattista Pergolesi, compositore coevo di Sarcuni che studiò nel Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo situato proprio di fronte alla chiesa dei Girolamini dove risuonerà la sua musica.
Il Festival Duni, infine, promuove masterclass con grandi professionisti della musica antica proprio per formare e sensibilizzare i ragazzi che frequentano i normali corsi di conservatorio verso questo tipo di repertorio. Le masterclass del 2024 saranno tenute da grandi maestri grazie ad una bella iniziativa promossa a Grottole dal mandolinista e filologo Mauro Squillante, napoletano divenuto lucano adottivo, ma da diversi anni sono condotte in collaborazione con l’Università della Basilicata, attraverso l’associazione “Universa Musica”, che coinvolge anche i due conservatori della regione.
Prossimo appuntamento martedì 24 settembre a Matera, Museo Archeologico Domenico Ridola, ore 20:00 con “Divine Bellezze” - I Mottetti napoletani per voce sola e continuo, musiche di Gregorio Strozzi, Antonio Martin y Coll e Leonardo Leo eseguite da La Confraternita de’ Musici in collaborazione con il Festival “Leonardo Leo” di San Vito dei Normanni.
Costo del biglietto €5,00
Biglietti disponibili al botteghino la sera dell’evento