Al Signor Ministro della Giustizia
On.le Carlo Nordio ROMA
On.le Ministro
Le Sue argomentazioni a difesa della cancellazione del reato di abuso d’ufficio, criticata anche dal Prof.Avv.Franco Coppi, difensore di Silvio Berlusconi, ripetute anche per difendere la recente riforma sulla divisione delle carriere dei magistrati, non convincono e destano serie perplessità e interrogativi.
L’argomento principe di tale difesa è la celebrazione di tanti processi penali che si concludono con assoluzione piena e conseguente dispendio di ingenti risorse finanziarie, e non solo; l’assunto porta a ritenere l’esistenza di errori evidenti o di superficialità nell’esercizio dell’azione penale e/o nello svolgimento delle indagini da parte di PM; con elementi sufficienti per l’avvio di procedimenti disciplinari a carico di magistrati requirenti, ma anche di magistrati giudicanti che Lei non chiama in causa. Infatti, le tante assoluzioni con formula piena possono essere anche la conseguenza di errori di magistrati giudicanti.
Dunque, le Sue affermazioni creano sconcerto negli operatori di giustizia, tra cui gli avvocati, e sfiducia dei cittadini verso il sistema giudiziario.
Lei Ministro, avendo la titolarità dell’azione nei confronti dei magistrati responsabili di illeciti disciplinari, per evitare le anzidette conseguenze, al fine di rendere credibili le Sue dichiarazioni di inutilità di tanti processi penali, ha il dovere di rendere noto il numero delle azioni disciplinari promosse nei confronti di magistrati inadempienti, omissivi e negligenti e relativo esito.
Tanto premesso, nell’evidente interesse pubblico e a tutela dell’immagine e credibilità del sistema giudiziario italiano, di cui io stesso e il mio Studio hanno bisogno per un proficuo esercizio della professione forense, La invito e diffido a rendere pubblico il numero delle azioni disciplinari esercitate, relativi motivi ed esiti. Questo per un buon servizio alla Nazione (mi piace usare questo termine, per me assai significato), oltre che per evitare interpretazioni fuorvianti e strumentali delle sue argomentazioni a difesa delle riforme attuate e che intende attuare.
Distinti saluti.
- Avv.Leonardo Pinto -