animazione.gif

BAS Lunedì 16 aprile a Potenza, nell’aula magna del Francioso (ore 18, ingresso libero) tornano i concerti di UniversaMusica - il ciclo di “lezioni-concerto in Università per la Città” fondato da Antonio Tamburro, con la direzione artistica di Dinko Fabris – dal titolo “Al tempo di Marc’Antonio Mazzone da Miglionico, letteratura arte e musica del 500 in Basilicata”. La serata inizierà con un’introduzione letteraria di Maria Teresa Imbriani (Università della Basilicata) e un’introduzione musicale di Maria Antonietta Cancellaro (Conservatorio di Matera). Lo rende noto l’Unibas spiegando che: si esibirà poi l’ensemble “Le vaghe ninfe”, con Maria Luisa Di Turi (soprano), Valeria Polizio (soprano), Natalia Bonello (flauti storici), Maria Antonietta Cancellaro (clavicembalo), e con la partecipazione dell’attore Vincenzo Failla (voce recitante). Si tratta di un concerto organizzato per presentare il cd “Marc’Antonio Mazzone, Il Primo Libro delle canzoni a quattro voci” (Brilliant Classic). 
Marc’Antonio Mazzone è il più antico tra gli importanti compositori nati in Basilicata tra il Cinquecento e il Settecento e riveste – spiega la nota diffusa dall’Unibas - un ruolo molto significativo anche per la storia letteraria italiana oltre che per la storia dell’arte nel territorio. Nato a Miglionico verso il 1540, studiò musica a Napoli e nel 1569 pubblicò i suoi primi due libri di madrigali: in molte delle sue pubblicazioni, separate da molti anni, si avverte l’alto livello compositivo del musicista lucano e la sua frequentazione degli ambienti musicali più elevati, ma anche la spasmodica ricerca di protettori che caratterizzò tutta la sua misteriosa vita. 
L’ensemble vocale e strumentale Le Vaghe Ninfe, nato nel 2005 per iniziativa di Maria Antonietta Cancellaro, è composto da musiciste accomunate dalla passione per la musica rinascimentale e barocca. Oltre ad interpretare i massimi autori del repertorio barocco, pongono particolare attenzione – conclude la nota - alla riscoperta di compositori del Rinascimento di rilevante valore artistico, ma poco eseguiti, della colta tradizione lucana e meridionale.