APPELLO ALLA COMPATTEZZA ALMENO TRA CHI NON DEVE SEMPRE SISTEMATICAMENTE DOVER RISPONDERE “SIGNOR SI”
Alla luce del ripetersi della assurda criticità relativa alla non potabilità dell'acqua, aggravata da analisi sempre meno credibili, questo gruppo ritiene necessario lanciare un accorato appello alla compattezza.
E’ divenuta doverosa e non più procrastinabile l’esigenza di provare a lavorare tutti insieme, in maniera sinergica e condivisa.
Al netto dei colori, delle cariche e dei singoli partiti o movimenti di appartenenza, che spesso ci vedono dialetticamente contrapposti su tanti temi, è necessario in questo delicato momento storico fare rete per perseguire un comune obiettivo che metta al centro l’interesse prioritario dell’intero territorio rispetto ai gruppi che ciascuno di noi rappresenta.
Esigenza quanto mai evidente alla luce anche delle risultanze delle analisi ultime comunicate al Comune di Policoro da parte dell’ASM con foglio n°1/E del 10 Maggio 2018 da cui è inevitabilmente scaturita – in pari data - la nuova Ordinanza del sindaco n°5341 di divieto di utilizzo potabile dell’acqua.
La necessità di fare quadrato intorno ad obiettivi condivisi ed unanimi risiede non solo nella esigenza primaria di sapere cosa sia davvero accaduto all’acqua che abbiamo ingerito negli ultimi tempi, da quanto e con che conseguenze ma anche e soprattutto nell'intento di incalzare tutti insieme con determinazione e compattezza, coinvolgendo i cittadini, per concordare le iniziative e le attività più utili affinché d’ora in poi gli enti coinvolti a vario titolo si attengano scrupolosamente ai dettati normativi opportunamente recepiti dalla nostra legislazione (UE 2015/1787 riguardanti la qualità delle acque destinate al consumo umano).
Fondamentale la compattezza, dunque, anche per scongiurare il rischio di ricorso alla deroga ai parametri e alle frequenze di campionamento espressamente disciplinati dal DM 14 Giugno 2017 (in GU 18 Agosto 2017 n°192) che - sebbene prevista dalla legge ove dettata da una specifica valutazione del rischio - è per sua natura uno strumento di natura eccezionale.
Le deroghe, infatti, devono essere considerate come uno strumento da adottare in casi particolarmente critici da affrontare, per concedere più tempo alle autorità competenti di realizzare tutti gli interventi necessari per diminuire i valori oltre i limiti di legge e garantire acqua di qualità a tutti i cittadini.
Ed allora, insieme, tutti noi, spesso offesi e tacciati anche di essere populisti o “squadristi dell'ignoranza”, dobbiamo ricordare ai tanti professoroni che i contenuti normativi obbligano le Regioni in deroga a conformarsi ai valori fissati dalla norma, e non il contrario.
Se dopo molti anni in alcune regioni la deroga (per sua natura provvisoria) è diventata strutturale allora vuol dire che quei cittadini, residenti anche in territori a noi vicini, da troppi anni (carattere di cronicità) bevono acqua la cui qualità è quantomeno “discutibile”.
Noi tutto questo non lo vogliamo e soprattutto vogliamo riappropriarci di un sacrosanto diritto naturale che è quello a fruire di acqua pienamente potabile, la cui mancanza, in una terra come la Basilicata che ne è ricchissima, insieme ad altre storiche violenze ambientali, rappresenta l'emblema dell'inarrestabile declino e del colossale fallimento di una classe politica per troppi anni lontanissima dal territorio.
Per questo siamo chiamati a lavorare insieme, senza veti o gerarchie, ma in mezzo alla gente, con grande serietà, responsabilità e reciproco rispetto.
Noi ci siamo e, come voi, ce la stiamo mettendo tutta, ora vi chiediamo, e chiediamo a noi stessi, di non disperdere le energie ma di convogliarle insieme verso un unico obiettivo che tornerebbe a dare un minimo di dignità ai cittadini della fascia Jonica della Basilicata.
Giuseppe MAIURI - Capogruppo Consiliare Policoro Futura