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iL GOBBO DI NOTRE DAME un’operetta in due atti, con Musiche e regia di Gaetano Alicata , scenografia di Nino Oriolo, dialoghi riadattati da Teresa Cavallo, è andata in scena, giovedi sera, all’ IIS Enrico FERMI di Policoro.
L’operetta è uno spettacolo teatrale che alterna musica, recitazione, ballo e canto proposta in chiave patetico-sentimentale, con la drammatizzazione di Silvana Labate, le coreografie di Miriana Conte e i costumi di Susy Benevento .
Hanno partecipato tra gli altri, le corali Esperia e Regina Anglonensis , i maestri Francesco Muscolino, Gaetano Stigliano, l’orchestra dell’istituto Enrico Fermi e alcuni musicisti provenienti dall’Istituto Comprensivo Giovanni Paolo II, con la prof.ssa Maria Chiara Sacco.
Lo spettacolo promuove la fratellanza, l’amore, il rispetto e dice no ad ogni forma di discriminazione.
70 ragazzi hanno partecipato alla realizzazione dell’opera, tra attori, musicisti, costumisti e scenografi, una serata all’insegna della cultura a coronamento dei festeggiamenti del 50° anno dalla fondazione dell’istituto, come ha ricordato la dirigente GIovanna Tarantino nei suoi saluti e ringraziamenti.
Mesi di preparazione hanno portato ad una rappresentazione impeccabile, sembrava di essere in un grande teatro all’aperto.
La serata è stata donata da alcune imprese locali, come oramai capita sovente e, nonostante il cattivo tempo e alcuni problemi tecnici del service, i ragazzi hanno fatto una grande bella figura. Con la rappresentazione del Gobbo di Notre Dame all’IIS Enrico Fermi, la Città di Policoro conferma la sua vocazione a città della cultura, oltre che essere già insignita come città del libro. Un vero peccato che non abbiano potuto partecipare i rappresentanti dell’amministrazione impegnati in un consiglio comunale straordinario. Bravi i ragazzi e bravi gli insegnanti che hanno lavorato incessantemente anche fuori gli orari scolastici, dando il buon esempio di come si dona in silenzio e col sorriso sulle labbra, nonostante tutto.

OPERETTA
L’operetta è uno spettacolo teatrale che alterna musica, recitazione, canto e ballo. Originale e spontaneo, il nostro Gobbo Di Notre Dame, ispirato liberamente al romanzo di Victor Hugo, è proposto non in chiave tragica come ideato dall’autore ma, in chiave patetico-sentimentale, con finale a sorpresa.
Le musiche e i testi delle canzoni sono state composte dal Prof. Gaetano Alicata che ha
curato anche la regia.


I dialoghi hanno preso spunto dal cartoon della Walt Disney e riadattati dalla Prof.ssa
Teresa Cavallo.
La scenografia è stata affidata al Prof. Nino Oriolo.
La drammatizzazione è stata curata dalla Prof.ssa Silvana Labate.
Le coreografie sono state ideate da Miriana Conte.
I brani sono eseguiti dall’Orchestra Musicale e Coro dell’IIS “E. Fermi”
L’opera, racconta la storia di un ragazzo diverso, solo e incompreso, ma buono e desideroso di vivere una vita normale come tutti.
Lo spettacolo vuole promuovere la fratellanza, l’amore e il rispetto fra gli esseri umani ed invita alla tolleranza, all’accettazione e all’accoglienza evitando le discriminazioni.
Tutti i protagonisti: attori, cantanti, musicisti e ballerini, sono studenti non professionisti dell’IIS “Fermi” di Policoro che si cimentano, alcuni per la prima volta, in un moderno melodramma, si confrontano con una nuova realtà e nel contempo riflettono sui problemi che la vita può riservare ai più sfortunati.
TRAMA
Nella Parigi del XV secolo, dentro il campanile di Notre Dame, vive lontano da tutti Quasimodo, un giovane deforme, cresciuto e allevato dal Pubblico Ministero Perfidia che, vent’anni prima, volendo ripulire la città dagli zingari, si era resa colpevole della morte della madre del ragazzo ed era stata punita, dal Venerabile della cattedrale, con l’obbligo di prendersi cura dell’allora bambino. Quando in occasione della festa dei folli, Quasimodo trova il coraggio di disubbidire alla sua padrona e di recarsi alla festa, spronato dai suoi amici Gargoyles, la folla, dopo che questi viene incoronato RE, e riconoscendolo come il gobbo-mostro di Notre Dame, lo umilia e lo aggredisce. Solo Esmeralda, giovane gitana, lo aiuta e lo difende. In tal contesto Perfidia ordina al capitano Febor, valoroso soldato al suo servizio, di arrestarla. Ma Febor, per salvarla da morte certa e fortemente affascinato dalla donna, in Cattedrale, dove si era nascosta aiutata dal Venerabile, chiede il diritto d’asilo al suo posto. Anche Quasimodo prova simpatia per Esmeralda e a tarda notte l’aiuta a fuggire tramite un passaggio segreto che porta fuori Parigi e vicino al vecchio cimitero. La zingara può cosi riunirsi alla sua gente che trova dimora in un posto segreto, la corte dei miracoli, rifugio di tutti gli zingari. Perfidia, però, non demorde, vuole a tutti i costi catturare la donna, così attacca con tutti i suoi soldati le case dei gitani e mette a ferro e fuoco l’intera città di Parigi e alla fine cattura, con uno stratagemma, Esmeralda, Febor (degradato sul campo perché non obbedisce ai suoi ordini) e Quasimodo. In piazza, trionfante e orgogliosa per aver catturato le sue prede, è pronta a godere delle sue malefatte ma...

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