animazione.gif
“Non può esserci nessun altro tipo di futuro se non si salda il conto con il passato. I lavoratori e le aziende pretendono rispetto. Total costringa il colosso Tecnimont colosso da 3,65 miliardi di euro di fatturato e ditta appaltatrice, a saldare le spettanze riconosciute e maturate verso le aziende locali, altrimenti si sostituisca ma non faccia pagare il conto ai lucani.”

Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, Avanti Basilicata.

“Dopo aver letto le uscite a stampa di ieri e di oggi - prosegue Braia - in merito alle questioni trattate e provando a fare una ricognizione, per quanto appreso dalle vie informali, appare opportuno che la Regione non faccia nessun altro tavolo prima che Tecnimont non abbia pagato le imprese di Basilicata, facendo andare in difficoltà oltre 750 dipendenti delle circa 15 aziende coinvolte, che attendono oltre 14 milioni di euro. Chiederemo ufficialmente al Presidente Bardi di assumere questo atteggiamento, divenuto ormai inaccettabile e insostenibile, così come anche segnalato dalle associazioni di Categoria, Confindustria ed Api.

Nei tavoli tenuti dal Presidente Bardi e dall'Assessore Rosa vi è stato solo un accenno al tema dei pagamenti in sospeso, con nessun impegno perentorio preso. Sarebbe importante, invece, obbligare sia Total che Tecnimont a pagare il 100% dei debiti attuali verso le aziende prima di avviare altre discussioni, perché le imprese di piccole e medie dimensioni coinvolte sono sul lastrico e centinaia di dipendenti non ricevono lo stipendio da mesi.

Gli incontri sono sicuramente sempre costruttivi, come dichiarato dal Presidente Bardi ma dimostrare rispetto é la precondizione per cominciare qualsiasi dialogo. E’ la Regione Basilicata a dover dettare le regole del gioco sulle concessioni e sulle estrazioni nei confronti di Total e del Governo Nazionale, ma la partita non può e non deve chiudersi nelle stanze del governo regionale. Deve aprirsi ad un confronto che coinvolga anche il consiglio regionale, dove ad oggi non é stata proferita nessuna parola. Chiediamo invece di essere continuamente aggiornati, come consiglio, sull'avanzamento della possibile intesa.

L’impegno che Total pare abbia preso, a quanto si legge, di investire in attività alternative al petrolio in settori sostenibili e la necessità di aggiornare gli accordi stipulati nel lontano 2006 sono da accogliere favorevolmente ma alle parole devono sostituirsi atti ufficiali. Non si è parlato infatti di numeri, se non quelli che riguardano le assunzioni a breve termine ridottesi, tra l'altro, da 750 a 500 unità senza nessuna chiarezza sui profili e quindi sulle possibili provenienze per i quali si rimanda a specifici tavoli tecnici, che dovranno definirsi prima dell’avvio della produzione.

Non avere ancora chiara la proposta di compensazione su cui discutere e pronunciarsi, impone un atteggiamento radicale della Regione Basilicata, facendo uscire la situazione dallo stallo e rispettando innanzitutto i lavoratori, prima di ogni altro avanzamento.”