animazione.gif

foto_friday_for_future.jpgManifestazioni a tutela dell’ambiente, venerdi 27 settembre, a Matera e Potenza in occasione del “Friday for Future”. Circa un migliaio gli studenti si sono radunati in Piazza Don Bosco, nel capoluogo regionale, ed hanno dato vita ad un corteo che è giunto davanti la sede della Regione Basilicata, dove era in corso una riunione straordinaria dedicata al referendum sulla legge elettorale richiesto dalla Lega. Tanti i cori ed i cartelli esposti dai giovani con accesi slogan di protesta. Identica partecipazione a Matera, dove un altro corteo ha sfilato per le vie della città, partendo da Piazza Matteotti e raggiungendo il centro storico. La città lucana, Capitale Europea della Cultura 2019, riveste un ruolo ancora più decisivo per temi delicati, come la tutela del clima e dell’ambiente. La Rete degli studenti Medi della Provincia di Matera Basilicata ha espresso tutto il proprio disappunto e preoccupazione per i recenti avvenimenti che hanno investito l’intero pianeta, rivolgendo un’attenzione particolare al territorio lucano. L’intento di questi ragazzi è di ottenere dalle istituzioni, dal consiglio regionale e dal presidente Vito Bardi una dichiarazione di disastro ambientale ed un’exit strategy dal fossile, in considerazione dei recenti sversamenti di greggio nel sottosuolo e del processo petralgate, ma soprattutto del rinnovo dei permessi di estrazione. All’iniziativa hanno aderito, anche, Legambiente con i suoi Circoli, i tanti giovani volontari dell’associazione e la Cgil con una propria delegazione. L’organizzazione sindacale intende ottenere un immediato cambio di rotta dei governi, e combattere una lotta sociale per il cambiamento climatico che vada di pari passo con la tutela dei diritti umani e sociali. Il Movimento Fridays For Future è sceso in Piazza, per la terza volta, il 27 settembre, in 180 città italiane e 27 Paesi nel mondo, al fine di contrastare il riscaldamento globale ed, il conseguente, cambiamento climatico. Spinti dalle parole e dall’esempio di Greta Thunberg davanti al Parlamento svedese, i ragazzi nel corso del tempo hanno deciso di non frequentare in alcuni giorni le lezioni scolastiche e di dare vita ad una testimonianza forte e tangibile a tutela dell’ambiente. Durante questi movimenti di protesta viene chiesto ai governi e alle imprese azioni concrete per risolvere il problema dell’inquinamento e la sopravvivenza delle specie. Tante le città in tutta Italia che hanno aderito allo sciopero globale, il terzo, appunto, dopo quelli del 15 marzo e del 24 maggio, dando vita a numerosi cortei iniziati alle ore 10. Duecentomila persone solo a Roma e a Milano, per una stima totale in Italia che si aggira intorno ad un milione di persone, 4 milioni in tutto il mondo. Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha sottolineato come l’appello di questi ragazzi non possa rimanere inascoltato, dovendo la politica nazionale ed internazionale agire subito per dare ai giovani le risposte che meritano. La tutela dell’ambiente è un tema delicato che richiede un intervento immediato sui singoli comportamenti e l’utilizzo della tecnologia per progettare un futuro migliore, nel quale tutti possano vivere meglio, rispettando il pianeta ed il suo ecosistema. E’ necessaria, altresì, una sinergia tra tutti i Paesi del mondo per rispettare gli impegni presi e mettere in atto politiche imposte dall’odierno scenario climatico.

Antonella Domenica Gatto