Condividiamo a pieno le preoccupazioni espresse dal nostro portavoce in Senato, Arnaldo Lomuti, in merito al recente sequestro dei siti di impianti eolici a Potenza e ad Avigliano, operato nei confronti dell’imprenditore Santo Valenti di Gela, ritenuto “contiguo al noto clan Rinzivillo” vicinissimo a Cosa Nostra di Gela.
L’invasione di pale eoliche operata ai danni del nostro territorio mostra palesemente che è in atto un’opera poco trasparente e dai contorni agghiaccianti. Preoccupano anche le commistioni politiche che in qualche modo ruotano attorno a questo business. Non dimentichiamo che solo qualche mese fa la maggioranza uscente di centrosinistra si affrettava a far approvare una norma (emendamento di Vito Giuzio), che mirava a raddoppiare le quote di produzione da impianti eolici. La norma è stata poi impugnata dal governo nazionale.
Come se non bastasse, dal Quotidiano del Sud del 10 ottobre scorso, abbiamo appreso che, a cedere i progetti all’imprenditore in odor di mafia, sarebbe stata la consigliera di Fratelli D’Italia al Comune di Potenza, Carmen Galgano.
Una situazione ingarbugliata così come lo sono gli interessi in campo. Si faccia quanto prima chiarezza sugli intrecci e le speculazioni in atto e si ponga un freno al vero e proprio stupro operato ai danni del territorio.
Ricordiamo all’attuale maggioranza che agli inizi di questa legislatura abbiamo depositato una proposta di legge proprio per cancellare definitivamente il colpo di mano operato dalla precedente maggioranza. Qualcuno, nelle settimane scorse, l’ha definita strumentale. Strumentale o no, nelle prossime settimane la proposta sarà all’ordine del giorno della terza commissione e sarà l’occasione per avviare anche una più ampia riflessione sulle politiche che questa regione dovrà mettere in campo per controllare e tutelare l’intero territorio.
Gianni Perrino Portavoce M5S Basilicata - Consiglio Regionale