La situazione in cui versa la “mensa per i bisognosi” di Matera intitolata a Don Giovanni Mele spiega da sola i risultati dell’indagine de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita a Matera come accade anche a Potenza perché il benessere dei cittadini dipende soprattutto dal Pil e dal lavoro che da noi, non solo statisticamente, riconducono alla povertà e al disagio sociale. A sottolinearlo è il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) che aggiunge: qualsiasi sforzo dell’Amministrazione Comunale di Matera, sia pure a lavoro da poco tempo, per accrescere i servizi nel welfare per l’ambiente per i quali Matera è 99esima nella graduatoria specifica, la cultura e la partecipazione per i quali Matera è 105esima a riprova che il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019 non è sufficiente a colmare le lacune, si infrange contro uno stato di bisogno di diritti fondamentali come il cibo e la casa. Per questa ragione la sollecitazione a velocizzare le operazioni necessarie a trasferire la mensa per i poveri ospitata nella parrocchia di Piccianello, insieme ad altre attività sociali e culturali utili al territorio, nell’immobile di proprietà dell’Alsia, in via Cererie, va raccolta con un ruolo non secondario del Governo Regionale, all’interno del Programma di azioni sociali che fanno riferimento al Reddito Minimo di Inserimento, a sostenere in questo il Comune di Matera. E’ il caso di ricordare l’adesione di ben 3500 persone all’istanza delle associazioni, Don Giovanni Mele, Città Plurale, Caritas Diocesana della Parrocchia Maria SS Annunciata e del Comitato “Pro centro d’inclusione sociale e mensa per i bisognosi”. Dopo il trasferimento al Comune di Matera dell’immobile di proprietà dell’ALSIA, sito in via Cererie – dice Castelluccio – la burocrazia non può avere il sopravvento sulla sofferenza della gente.
Nell’evidenziare che i locali della parrocchia, attualmente adibiti a mensa, sono ormai totalmente insufficienti ad accogliere quanti si rivolgono alla struttura per ottenere il pasto quotidiano mentre il flusso di bisognosi aumenta di giorno in giorno, il vice presidente del Consiglio Regionale sottolinea che la costruzione di un nuovo centro deve diventare un obiettivo a breve termine.
Non basta più ricordarsi dei poveri solo a Natale oppure – continua Castelluccio – prendere posizione sui dati de Il Sole 24 Ore denunciando inadeguatezze ed insufficienze per tacitare la propria coscienza. E’ dalle risposte semplici ma immediate al disagio sociale che deve essere improntato il comportamento della classe dirigente e politica con interventi che oltre all’assistenziale restituiscano dignità, a cominciare dal lavoro, alle famiglie bisognose.