AGR “Il lavoro sin qui svolto va nella direzione giusta. Il tema della gestione sostenibile della risorsa foresta è finalmente anche al centro delle riflessioni nazionali che porteranno a determinare gli indirizzi politici, normativi e operativi per provare a garantirne una gestione attiva nel rispetto della biodiversità. Lo scopo è quello di redigere un’apposita legge nazionale che agevoli il percorso per raggiungere gli obiettivi”. Lo ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali Luca Braia, concludendo i lavori del Forum Nazionale delle Foreste al suo quarto appuntamento nei territori del paese, promosso dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con il contributo della Rete Rurale Nazionale e svoltosi ieri pomeriggio a Potenza alla presenza del Vice Ministro Andrea Olivero.
“Ringrazio il Vice Ministro Andrea Olivero – ha proseguito Braia - per aver accolto la mia richiesta di ospitare in Basilicata una tappa del Forum in cui si è svolta una interessante discussione e per l’attestazione, con la sua presenza, del ruolo strategico della terra lucana nel percorso intrapreso verso la legislazione ad hoc della forestazione. Terra che con i suoi 355.000 ettari è tra le più boscose d’Italia.
La nuova legge nazionale è sempre più fondamentale e urgente, così come un’ azione ancora più determinante e virtuosa da compiersi a livello regionale per il cambio di passo, tanto necessario quanto auspicato, che vada nella direzione della gestione sostenibile della risorsa. Mi farò portavoce con gli altri assessori in Commissione Nazionale Politiche Agricole di due temi che reputo da attenzionare sul piano nazionale, che sono quelli della finanziabilità della certificazione del patrimonio boschivo e della defiscalizzazione che possa agevolare l’accorpamento delle proprietà per superare il grande tema della parcellizzazione esistente.
Con docenti universitari specializzati in gestione di sistemi agrari, alimentari e forestali e con tutti gli stakeholder territoriali, attraverso i lavori del forum abbiamo provato ad individuare e condividere le proposte e le azioni da mettere in campo per riuscire ad integrare la tutela e la conservazione del bosco con una nuova, necessaria, governance dei processi e delle platee degli addetti, anche con la costituzione delle filiere produttive, in cui si possa dare realmente un ruolo attivo agli operai forestali, da rinnovare, qualificare e specializzare in maniera differente rispetto al passato, per renderli appetibili a progetti innovativi nel pubblico o a quel privato capace di proporre progetti di sviluppo, soprattutto nelle aree interne dove intere comunità vivono di “forestazione” e che in futuro potrebbero vivere di una vera e propria“economia delle foreste”.
Un percorso che la Regione Basilicata ha avviato da un anno e mezzo e che va portato a compimento senza perdere ulteriore tempo prezioso, cercando anche di costruire una modalità di sinergia tra i tre Dipartimenti Ambiente, Agricoltura e Attività produttive attraverso la costituzione di un tavolo di lavoro specifico che tenga conto delle attività da mettere in campo per la tutela e conservazione delle Aree protette e della Rete Natura 2000, da far vivere in una relazione virtuosa con i privati e gli enti locali che detengono la proprietà.
Con gli uffici del Dipartimento stiamo lavorando ad una pianificazione di medio termine che possa determinare progettualità finalizzate a perseguire come obiettivo un modello differente che ci consenta si svoltare rispetto all’utilizzo dello straordinario patrimonio ambientale, ma anche umano disponibile (4500 addetti circa) e da reclutare e che, al momento, nella conformazione attuale non è esattamente funzionale agli scopi che una gestione sostenibile della risorsa foreste deve perseguire, per età anagrafica e livelli di inabilità spesso avanzate. Tale condizione, che sconta spesso difficolta di reperimento di risorse stabili (circa 50 Meuro/anno) e soprattutto delle relative disponibilità, in tempi adeguati, alla programmazione ottimale che renderebbe l’attività più funzionale e la platea meno assistita (bilancio approvato a fine aprile), va modificata radicalmente se si vuole dare prospettiva al comparto cosi come anche il governo nazionale auspica.
Rispetto alla media nazionale del 15% di foresta assestata, in Basilicata sono 66 (pari a oltre il 50%) i comuni che hanno un PAF vigente e 15 sono in istruttoria, mentre stiamo per mettere in campo, con l’approvazione del POA già per l’annualità 2017 alcuni elementi di novità.
Partiranno, infatti tre progetti pilota per sperimentare finalmente la forestazione produttiva nei boschi del patrimonio forestale regionale, attraverso le filiere delle agro-energie, del legno e soprattutto per rendere produttivo il patrimonio castanicolo per una piccola area di circa 100 ettari, rispetto agli 8500 esistenti, da rendere potenzialmente produttivi, patrimonio ad oggi mal utilizzato ma dal potenziale economico straordinario. Stiamo lavorando anche alla definizione della legge regionale sulla castanicoltura.
Il cambiamento di passo anche nel PSR Basilicata 2014-2020, per quanto riguarda le misure agroambientali e forestali non è solo teorizzato ma sarà praticato. Intanto già attraverso il bando della Misura 16.0 relativo alle filiere, ci auspichiamo che si concretizzino le proposte delle filiere della forestazione e del legno e che le stesse possano meritare il sostegno relativo.
Altra grande novità - conclude l’Assessore Luca Braia - è il bando di prossima emanazione relativo alla misura 16.8, in uscita entro maggio, attraverso cui proviamo a dare una ulteriore spinta al tema della pianificazione attraverso 3,3 milioni di euro destinati, per la prima volta, al finanziamento dei piani di assestamento forestale da parte degli enti locali, ma anche dei privati, attraverso cui creare le condizioni che possano condurre, negli anni a seguire, all’obiettivo della programmazione e pianificazione diversa ed orientata verso la valorizzazione della Risorsa Bosco ed alla sostenibilità ambientale”.
bas04