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BAS L'Ispettorato del Lavoro di Potenza e Matera rende noto i risultati conseguiti nell’azione multipla denominata “Profumi di loto” rivolta a segmenti imprenditoriali orientali. In particolare - si legge in un comunicato - si è posta attenzione al contrasto di un “nuovo fenomeno” osservato attentamente dagli Uffici dell’Ispettorato e inerente l’impiego di maestranze formate da cittadini della Repubblica Popolare Cinese utilizzati su micro cantieri edili costituiti per ristrutturazioni edili di appartamenti e negozi, sempre in uso alla comunità cinese di Matera. 
In particolare nel mese di giugno i militari del Nil di Matera e Potenza, affiancati dagli ispettori civili tecnici, sempre delle due sedi, con l’apporto di personale dell’Arma territoriale, dopo accurate indagini e riscontri ambientali hanno riscontrato 4 lavoratori di cui 3 in nero. È stato quindi adottato il conseguente provvedimento di sospensione immediata di attività lavorativa. Sono state contestate sia violazioni amministrative che penali, elevando tra sanzioni e ammende importi di € 15.546 anche inerenti violazioni al testo unico sulla sicurezza. Sono state deferite in stato di libertà due persone informando immediatamente le autorità giudiziarie e amministrative dei fatti. 
Di particolare interesse il fatto che il titolare cinese, della ditta individuale settore edile, che utilizzava i lavoratori cinesi, avesse sede legale in provincia di Bari, come anche il committente dei lavori fosse anch’esso di cittadinanza Repubblica Popolare Cinese, con residenza in Puglia. 
Sempre in ambito di controlli in edilizia, nello stesso mese di giugno, gli uomini dell’Ispettorato del lavoro civili e militari dei Nil hanno sottoposto a controlli un’altra impresa esecutrice di lavoratori edili, operante con sole maestranze di nazionalità cinese, di cui 3 unità risultate tutte a nero, che all’atto dei controlli hanno condotto altresì alla identificazione di due lavoratori clandestini per i quali sono stati prodotti i relativi provvedimenti di espulsione, dopo i necessari riscontri digito-fotosegnaletici, da parte delle autorità competenti. Si è quindi proceduto alla sospensione, con sequestro penale, dell’attività imprenditoriale, costatando ben otto violazioni penali in tema di sicurezza sul lavoro d.lgs.81/2008 e impartendo prescrizioni obbligatorie, con ammende per un importo di € 38.139 e altre tre violazioni amministrative pari a € 8.000. Sono state deferite 2 persone in stato di libertà alla Procura. 
Sono stati altresì ricostruiti dal personale dell’Ispettorato i collegamenti con i committenti dei lavori, sempre di nazionalità extracomunitaria, in particolare uno di nazionalità cinese interessato all’avvio di una attività di commercio di calzature, e il secondo di nazionalità Pakistana per l’avvio di attività di somministrazione di alimenti e bevande. 
Un ulteriore intervento dei militari del Nil dell’Ispettorato del lavoro, questa volta della sede di Potenza, ha 
riguardato sempre l’ambito di controlli di imprenditori extracomunitari di nazionalità cinese, ciò è avvenuto nel comune di Tito, zona industriale, per il quale è stato emesso un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale nel commercio, per la quale sono state verificate 6 posizioni di altrettanti lavoratori di etnia cinese dei quali 2 sono risultati completamente al nero e quindi sconosciuti alla PA. 
Sono state in questo caso rilevate trasgressioni inerenti la mancata autorizzazione per gli impianti di 
videosorveglianza nonché altre violazioni al testo unico sulla sicurezza. Sono state pertanto impartite prescrizioni penali, elevate ammende e sanzioni per un totale di € 9.870, con deferimento all’Autorità giudiziaria, in stato di libertà, di un cittadino cinese titolare della ditta esercente commercio. 

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