“L’Ugl ha da sempre denunciato la mancanza di una seria politica industriale ma si è fatto ‘orecchie da mercante’ come se quanto l’o.s. denunciasse fosse fantascienza. Ora si e’ giunti all’epilogo del consorzio industriale Asi di Basilicata e tutti a chiedersi, come, quando e perche’”.
E’ la ferma posizione del segretario regionale Ugl Basilicata metalmeccanici, Costanzo Florance e del segretario della federazione provinciale Potenza, Giuseppe Palumbo i quali affermano che: “Basti pensare che in Basilicata ci sono 45 mila addetti nel settore manifatturiero tra cui circa 20.000 nelle aree Asi che potrebbero rischiare qual’ora non si intervenga immediatamente su una tale vergognosa gestione fallimentare. Occorre agire con urgenza e fermare questo sperpero e inutile perdita di denaro, ad oggi, per la Basilicata, siamo ad oltre 100 milioni di debiti. Affermiamo – proseguono i sindacalisti – che negli ultimi due anni l'Asi Potenza ha perso 15 milioni di euro e tanti crediti iscritti a bilancio dell’ente sono del tutto virtuali, compresi quelli di rimborso iva e da enti sub regionali. Non si doveva giungere a tale situazione, per l’Ugl il bilancio della regione ora non può sopportare l’erogazione di risorse per ripianare la perdita di esercizio della stessa e cosa allarmante è che il triplo pignoramento effettuato da Enel energia e della azienda dei servizi sui conti correnti di Asi Potenza, non determinerà quindi alcuna entrata da parte dei fruitori dei servizi. Rammentiamo che siamo di fronte a un consistente pignoramento che ammonta a circa 30 milioni di euro. Dal versante occupazionale siamo molto, molto preoccupati: ai 68 lavoratori della società Argaip, la governance dovrà necessariamente dare delle risposte, certezze che non si intravedono perché in ballo c’è il futuro delle aree industriali della provincia di Potenza i cui servizi, già ampiamente dimensionati, subirebbero lo stop definitivo. Una situazione vergognosa, ai lavoratori dovrebbero riconoscere una medaglia: pur contro il parere dell’Ugl, hanno dovuto rinunciare a benefici spettanti da contratto, con buste paga sempre più risicate e stipendi a singhiozzo, eppure non si sono mai tirati indietro cercando di garantire le prestazioni nelle aree industriali. Dall’altro lato – concludono Costanzo e Palumbo –, la politica faceva ‘spendi e spandi’: ora servirebbe, a garanzia di tutto e tutti, un commissario liquidazione per le relative transazioni e delega totale per una vera politica industriale. L’Ugl, se coinvolta, non farà mancare il suo apporto a tutela del Consorzio, delle imprese e soprattutto, dei lavoratori i quali, oggi sono loro a pagare il prezzo più alto di una gestione da anni non adeguata e fallimentare”.